È morto don Giuseppe Piumatti, da 50 anni in Argentina

Prete e scienziato, un testimone di Dio e della generosità di Fossano

Questa mattina, a Puerto Madryn (Argentina) è morto don Giuseppe Piumatti, sacerdote fossanese da cinquant’anni in Patagonia. A quella terra, “al fin del mundo” ha dedicato gran parte della sua vita di pastore d’anime e messo a disposizione le molteplici competenze del suo ingegno. “Gli occhiali spessi-spessi, il vestito da professore, le mani da muratore, il cervello da scienziato e il cuore grandissimo da prete: un testimone di Dio e della generosità di Fossano”, così lo ricordava Gian Mario Ricciardi alcuni fa su questo giornale.

Don José, nato il 14 dicembre del 1927 a Cervere, era stato ordinato prete nel 1950. I primi anni li trascorse come curato a San Sebastiano, San Bernardo e come assistente della Gioventù femminile di Azione Cattolica: insieme a don Pino Pellegrino fu uno dei padri fondatori della Casalpina dell’Ac ad Acceglio. Dal momento che c’era bisogno di professori di scienze in Seminario, il vescovo lo mandò a studiare Agraria a Piacenza, dove si laureò nel 1963. Dopo alcuni anni di insegnamento, il 6 gennaio del 1968 (aveva da poco compiuto quarant’anni) si imbarcò da Genova diretto in Patagonia, diocesi di Comodoro Rivadavia, da dove non avrebbe più fatto ritorno. Là ad attenderlo c’erano già alcuni confratelli (don Giovanni Pettiti, don Renzo Abrate, don Giovanni Nota, don Giovanni Canale…) e le prime missionarie diocesane (Pina Rinaudo, Pinuccia Bossolasco, Teresa Operti…), tutti pionieri di quella missione che negli anni avrebbe spinto altre persone a varcare l’oceano.

Svolse dapprima il suo servizio a Sarmiento, “nell’interior” della diocesi: oltre al lavoro pastorale ha inventato e costruito con le sue mani la scuola agraria; nel 1984 venne trasferito a Puerto Madryn, nel nord della diocesi, nella parrocchia del “Cristo Resucitado”, dove ha continuato a lavorare fino a stamattina e dove a dicembre avevano organizzato una grande festa per i suoi novant’anni. Anche se recentemente (lo avevamo incontrato quest’estate) era affetto da qualche problema di salute (la sua vista e il suo udito erano malandati e il suo cuore faticava), tutti i giorni si recava alla chiesa per celebrare la messa e confessare. Proprio un mese fa aveva ancora ospitato a casa sua, dove ogni giorno accoglieva per il pranzo tutti i sacerdoti della città, il vescovo Piero Delbosco in visita ai missionari fossanesi in Argentina.

La veglia funebre si svolge nella parrocchia del “Cristo Resucitado”, i funerali si tengono lunedì 12 marzo alle 15 (alle 20 in Italia).