Condannati all’ergastolo, ma “liberi dentro”

Proiettato al Santa Caterina il docu-film “Spes contra spem” realizzato nel carcere di Milano, fra i detenuti che stanno scontando il 41 bis protagonisti di un percorso di consapevolezza

Si può essere “liberi dentro” anche dietro le sbarre: è l’esperienza che hanno vissuto i detenuti del carcere “Opera” di Milano grazie a un percorso di consapevolezza e lavoro su di sé che li ha portati a rielaborare, comprendere e accettare - per quanto possibile - il loro passato.

È quanto emerge dal docu-film realizzato da Ambrogio Crespi e prodotto da Sergio D’Elia (“Nessuno tocchi Caino”) con Elisabetta Zamparutti (Associazione contro la tortura). Titolo: “Spes contra spem”: la speranza contro ogni speranza, anche dove non ha ragione di esistere.

Martedì scorso il film, su sollecitazione di alcuni detenuti dell’associazione Nessuno tocchi Caino, è stato proiettato all’interno del carcere di Fossano.

Le testimonianze dei detenuti del carcere di Milano, così comeb quelle dei responsabili dell’istituto di pena e degli operatori, dimostrano l’efficacia di un percorso serio di revisione e nel contempo l’assurdità dell’ergastolo ostativo, il cosiddetto «fine pena mai», che toglie ogni speranza al detenuto e non prevede l’accesso ad alcun beneficio penitenziaro.

 

Il servizio completo su La Fedeltà di mercoledì 23 maggio 2018