Il “ruolo di garanzia” e di “difesa della costituzione”

“Non faccio le affermazioni di questa sera a cuor leggero. Anche perché ho fatto tutto il possibile per far nascere un governo politico".

“Non faccio le affermazioni di questa sera a cuor leggero. Anche perché ho fatto tutto il possibile per far nascere un governo politico. Nel fare queste affermazioni antepongo, a qualunque altro aspetto, la difesa della Costituzione e dell’interesse della nostra comunità nazionale”. È questo il passaggio cruciale della dichiarazione che il Presidente della Repubblica ha pronunciato domenica sera al termine del colloquio con Giuseppe Conte. Poco prima il presidente incaricato aveva sciolto in senso negativo la riserva e aveva rimesso il mandato. Nel suo discorso il Capo dello Stato ha ripercorso tutti i passaggi della crisi, documentando rigorosamente di aver “agevolato, in ogni modo, il tentativo di dar vita a un governo”. Tentativo fallito per l’“indisponibilità” di M5S e Lega a indicare un altro personaggio – rispetto a Paolo Savona – per il dicastero dell’Economia, così come richiesto da Mattarella che pure, per tutti gli altri ministeri, aveva condiviso le proposte del presidente incaricato. Una sollecitazione che il Capo dello Stato aveva rivolto esercitando il ruolo che gli viene attribuito espressamente dall’art.92 della Costituzione. “In questo caso – ha sottolineato – il Presidente della Repubblica svolge un ruolo di garanzia, che non ha mai subito, né può subire, imposizioni”. La preoccupazione per il ministero dell’Economia è evidentemente dovuta alle incertezze sulla posizione relativa all’euro, che “ha posto in allarme gli investitori e i risparmiatori, italiani e stranieri” con immediate conseguenze sui mercati internazionali, configurando “rischi concreti per i risparmi dei nostri concittadini e per le famiglie italiane”.

Ma vediamo nel dettaglio la dichiarazione del Capo dello Stato... continua a leggere