Colussi, “licenziamenti inaccettabili”

La deputata Gribaudo annuncia un'interrogazione a Di Maio - Il Comune: "Restiamo uniti"

“I 117 licenziamenti previsti dal gruppo Colussi a Fossano sono inaccettabili: se c’è un piano nazionale di redistribuzione di asset, allora si deve trovare spazio per salvaguardare i livelli occupazionali di questo stabilimento". A dichiararlo è la deputata cuneese Chiara Gribaudo, che annuncia "un’interrogazione al ministro Di Maio, affinché si apra il prima possibile un tavolo nazionale di trattativa”. 

Gli esuberi dichiarati da Colussi sono dovuti al trasferimento della produzione di fette biscottate, che non avverrà più a Fossano. Il sito di via Torino diventerà un polo specializzato nella produzione di pasta: Colussi, peraltro, è proprietario del noto marchio Agnesi.

“Lo stabilimento di Fossano ha grandi potenzialità – prosegue Gribaudo –, specie se deve divenire centro di eccellenza della pasta Agnesi. Così tanti esuberi hanno poco senso. Il Gruppo non ha mai parlato chiaramente fino ad oggi a proposito dei suoi piani: è legittimo non fidarsi neppure di quanto dichiarato in questi giorni. Bene hanno fatto i lavoratori a scegliere di scioperare, saremo a fianco loro e del comune di Fossano in questa battaglia. In attesa che si metta in moto il ministero di Di Maio, sarà indispensabile aprire anche un tavolo regionale che possa intanto favorire il dialogo e indagare possibili soluzioni a questa crisi occupazionale".

Per domani (giovedì), sono previste le assemblee dei lavoratori, che venerdì incroceranno le braccia per protesta contro gli esuberi. Attualmente, la Colussi di Fossano conta 180 lavoratori in totale. 

Un primo incontro fra i vertici di Colussi e i rappresentanti dei lavoratori è avvenuto ieri (martedì), in Confindustria a Cuneo: è stata l'occasione, per il Gruppo, di informare sul trasferimento della produzione delle fette biscottate e i 117 esuberi. Le sigle sindacali hanno annunciato battaglia contro la scelta di tagliare sui posti di lavoro. 

Il Comune di Fossano: "Qualcuno
sta cercando di sfruttare il dramma"

“L’annuncio di potenziali 117 esuberi sui 180 lavoratori complessivi dello stabilimento fossanese è una situazione molto preoccupante. E questo anche se sappiamo che il Gruppo Colussi intende ancora investire sullo stabilimento di Fossano. Ora però non stiamo parlando di numeri, ma di persone e di famiglie”. È quanto si legge nella nota che, poco fa, è giunta dal Comune di Fossano. 

“Siamo a disposizione dei lavoratori e dei sindacati, nelle forme che essi ritengano più utili e concrete, affinché si riescano a trovare soluzioni con la Colussi per scongiurare questa situazione - prosegue il comunicato -. Non si tratta di un problema locale, ma di una riorganizzazione nazionale dell’impresa. Se necessario chiederemo formalmente al Ministero competente ed anche alla Regione Piemonte di aprire tavoli di confronto. Chiederemo aiuto anche al ministro Di Maio, consapevoli che ha appena iniziato il suo lavoro e che non ha certo responsabilità su questa situazione, perché si tratta di scelte imprenditoriali private: il suo impegno potrà sicuramente essere utile e gliene saremo grati a nome della Città di Fossano”.

Viene inoltre denunciata una sorta di sciacallaggio: “Preghiamo di astenersi quanti, a livello locale, hanno già iniziato a sfruttare il dramma di cento famiglie attribuendo erroneamente al Comune la responsabilità  dei fatti. Non è questo il momento delle strumentalizzazioni, bisogna essere molto concreti e soprattutto cercare di rimanere uniti come comunità”.