Una serata di dialogo fra volontari e operatori

Domani sera al Sant’Anna, con lo Svaf e gli operatori delle strutture fossanesi

Fare il volontario non è una professione, ma per farlo bisogna essere professionali. Così, domani, giovedì 28 giugno alle 20,30 all’istituto Opera Pia Sant’Anna di via Orfanotrofio, lo Svaf (Servizio volontari anziani di Fossano) e gli operatori delle varie strutture assistenziali cittadine, hanno organizzato una serata in cui provare a dialogare insieme. Un invito a partecipare che va ovviamente a chi volontario lo è già - o vorrebbe diventarlo -, ai parenti degli ospiti, agli operatori degli istituti, ma anche semplicemente a chi questi temi stanno a cuore. Sarà un momento di confronto libero per fare il punto, per ragionare, per fare emergere criticità e bisogni quotidiani della vita di un volontario in rapporto a sé e agli altri. “La presenza dei volontari è una risorsa importante per il legame con la comunità- dicono gli organizzatori -: per la relazione con chi è più solo, per arricchire la cura e l’assistenza degli ospiti con la vicinanza e l’ascolto. L’incontro vuole offrire informazioni di base per fare al meglio un’attività di volontariato a favore degli ospiti o di anziani in situazione di bisogno”.

 

I temi della serata

Si parlerà del volontariato in casa di riposo, del valore per gli ospiti e per la comunità. Del suo ruolo e dei suoi limiti nelle residenze sanitarie assistenziali (rsa). Ma anche del tema della vecchiaia oggi: problematiche, bisogni e desideri rispetto ai cambiamenti e alle nuove domande nella cura degli anziani”. Non sarà però un corso di formazione, tengono a sottolineare gli ideatori, azi sarà un momento informale di scambio: “In tal senso parleremo, a grandi linee ovviamente, delle patologie principali in età senile, degli aspetti teorici e pratici nell’approccio agli ospiti con demenza e problematiche gravi”. “Faremo sicuramente anche cenno al concetto di casa di riposo come ‘comunità di vita’: riferendoci alla qualità di vita e alla cura della persona”. “Proseguiremo poi accennando al tema del ruolo dell’animazione e del volontariato: quali possibilità di vicinanza con gli ospiti più gravi? Ecco, soprattutto in questo, ma per tutta la serata, ci sarà una psicologa a darci una mano nell’affrontare i temi della ‘cassetta degli attrezzi del volontario’, ovvero l’empatia, l’ascolto, il dialogo, il rispetto…”.

Essere volontari, e non fare i volontari. Forse questa è la chiave per comprendere il senso dell’iniziativa: “Ogni situazione ha bisogni diversi che devono essere intercettati, capiti: in rapporto al soggetto, ai suoi familiari e agli operatori della struttura. Sarà anche un’occasione per incontrarci, tra di noi”, ha commentato Mauro Capraro, presidente dello Svaf che opera al Sant’Anna ma anche al Craveri-Mellano, al Monsignor signori-Provvidenza e all’Ospedale. “Siamo infatti oggi circa 250 volontari, di questi un centinaio è il nucleo più attivo. Anche se le forze non bastano mai e siamo sempre alla ricerca di nuove persone, in tal senso, il nostro appello… è sempre valido”.