Bennato, salpato per un viaggio dell’anima

Prossimo appuntamento martedì 10 luglio con Ermal Meta.

Il suo augurio è stato quello “di divertirsi” con quella consapevolezza che nasce davanti a chi, come lui, un cantautore “che si nutre di valori sociali”,  cerca da sempre di condividerli con il suo pubblico, cioè “i militanti del rock”. Edoardo Bennato, classe 1946, si mostra perfettamente a suo agio sul palco, per un concerto, (quello di giovedì 5 luglio, nell'ambito dell'Anima Festival di Cervere, all'anfiteatro dei fratelli Chiarlo che hanno introdotto la serata) carico di energia e passione da dare, ma anche da ricevere.

I testi delle sue canzoni, di oggi, come di ieri, risuonano ancora tutte di un'incredibile attualità. Quella di giovedì è stata una delle dieci tappe del suo ultimo tour “Pronti a salpare” (di cui l'omonimo brano sul tema dell'immigrazione) che non lascia nulla all'immaginazione, e che, accompagnato dalla tecnologia, si avvale del video del pezzo, che intanto scorre alle sue spalle.

Dalle celeberrime “Sono solo canzonette” e “Il gatto e la volpe”, passando per le new entry “Mastro Geppetto e “Il mio nome è Lucignolo” (“due personaggi aggiunti al rifacimento dell'album Burattino senza fili 2017”), per ritornare a pezzi conosciuti come “Vendo Bagnoli” e “Il rock del Capitano Uncino”, il suo è stato un vero viaggio dell'anima. Toccando, di quest'ultima, la sua dimensione più strettamente personale (con riferimenti alla storia della sua vita), e relazionale (l'ambiente in cui è cresciuto e ha continuato a vivere anche dopo il successo; la “sua” Napoli). Avendo a cuore di denunciarne i problemi sociali con la sua arma di sempre; il rock!

Fotografia Paolo Barge

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