Oggi, sabato 28 luglio, è morto Alberto Damilano, 63 anni, psichiatra psicoterapeuta, originario di Fossano e residente a Settimo Torinese. Lo ha comunicato la moglie Francesca sul profilo di Alberto: “Alberto è morto oggi. Vorrei ringraziare tutti coloro che lo hanno seguito e supportato in questi anni. Per lui siete stati una presenza importante. Grazie”.
Nove anni fa Alberto aveva scoperto di essere affetto dalla Sla (Sclerosi laterale amiotrofica); una malattia progressiva che in poco tempo blocca ogni movimento muscolare. Alberto ne era pienamente consapevole; molti, nella sua condizione, decidono di lasciare che la malattia faccia il suo corso. Alberto, non senza una difficile battaglia interiore, decise di sottoporsi alla tracheotomia che gli ha permesso di respirare grazie a un respiratore, pur non potendo nessuna parte del corpo. In queste condizioni ha scritto (con il puntatore oculare) due importanti libri ed è stato protagonista di un film altrettanto importante per far comprendere come si vive questa particolare malattia e qualsiasi malattia invalidante.
Attraverso il suo profilo Facebook Alberto ha dialogato con tante persone, postando spesso riflessioni tratte di classici della letteratura. Un modo per consentire a chi lo seguiva di dargli l’abbraccio della buona notte tenendo in cuore un suo pensiero.
Ci restano tante sue riflessioni, interviste rilasciate a diversi media (tra cui La Fedeltà) su questioni importanti e delicate, come il “fine vita”, il diritto alle scelte individuali, la forza interiore…
E ci restano i suoi libri: “Questa notte è la mia” di Longanesi; “Il valzer di un giorno” Ed. Araba Fenice” e lo splendido docu-film “Resistenza creativa” (di Rodolfo Colombara ed Emanuela Peyretti) che racconta come Alberto abbia saputo far fronte alla malattia facendo ricorso alla creatività, la scrittura, appunto.