Fondi Crt ai santuari, perché siano sempre più luoghi di incontro, di fede e spiritualità

Progetto per la valorizzazione di 18 santuari del Piemonte e della Valle d’Aosta

Luoghi “generativi”, capaci di accogliere, donare il silenzio, creare la possibilità di relazioni, far incontrare le storie delle persone e delle comunità. Questo e molto altro sono i santuari, luoghi per rigenerarsi e tornare a sperare. Da sempre punti di riferimento storici, culturali e devozionali che oggi possono diventare anche moderni luoghi di coesione e aggregazione sociale. In questo solco si colloca il bando promosso dalla Fondazione Crt “Santuari e comunità - Storie che si incontrano”, un progetto innovativo che punta alla valorizzazione e al recupero di 18 santuari di Piemonte e Valle d’Aosta, uno per ciascuna diocesi. Valorizzazione e recupero sono un binomio indivisibile, saranno infatti finanziati solo gli interventi che sapranno coniugare al loro interno tre ambiti: la realizzazione di interventi di restauro e recupero dei santuari; iniziative sociali volte a riscoprire e recuperare il ruolo dei santuari quali luoghi di inclusione sociale; iniziative di valorizzazione culturale e turistica che possano favorire lo sviluppo sociale ed economico dei contesti locali. I progetti dovranno essere presentati da enti ecclesiastici titolari di santuari piemontesi o valdostani, canonicamente riconosciuti, in partenariato con associazioni no profit operanti in ambito sociale e culturale.

“Viviamo in un’epoca di sfilacciamento del tessuto sociale - ha evidenziato alla presentazione del bando Derio Olivero, vescovo delegato Cep per i beni culturali ecclesiastici - ben vengano progetti che hanno lo scopo di creare relazioni. Questo bando può aiutare a guardare all’antico valore dei santuari, ma anche a sostenerli nel diventare spazi dove si possono intercettare alcune nuove sensibilità spirituali che non trovano accoglienza nella società”.

“I santuari sono luoghi ‘speciali’. Già i popoli antichi avevano i loro santuari. Erano meta di pellegrinaggio, luoghi di spiritualità, spazi per la riflessione, posti di incontro e di scambio. Il progetto della Fondazione Crt legato ai santuari, che segue quello ormai consolidato di Città e cattedrali, può aiutarci a riscoprire l’importanza sociale e culturale di questi luoghi - si augura Olivero -, per incentivarli sempre di più ad essere, oltre che luoghi di fede e di pietà popolare, spazi per la cura della meditazione, del silenzio, dell’interiorità. Come pure mete per l’incontro tra le culture e le religioni, per mettere in dialogo sport e spiritualità, cura del corpo e cura dello spirito. Senza tralasciare tutta la questione dell’ambiente. I santuari - ha suggerito - possono divenire sempre più veri centri di riflessione sulla questione ambientale a partire dall’impulso dell’enciclica Laudato sii”.

Due frasi, una del musicista Gustav Mahler (“La tradizione è custodire il fuoco e non adorare delle ceneri”) e l’altra del giornalista Massimo Gramellini (“Una vita senza sogni è come una penna senza inchiostro: non lascia traccia”) per il vescovo Olivero rendono l’idea di questo progetto che potrebbe dare corpo ad un’ulteriore evoluzione del ruolo dei santuari.

“Dobbiamo riscoprire il valore dello stare insieme, della condivisione, in un tempo in un cui è saltata l’intermediazione in tutti gli ambiti” ha evidenziato Giovanni Quaglia, presidente della Fondazione. Che ha aggiunto: “Questo progetto può essere un tassello per ricreare ambienti in cui l’uomo sia al centro. Un obiettivo che desideriamo raggiungere incoraggiando la sinergia tra le forze del territorio, chiamate a costruire e proporre progettualità innovative, tra recupero strutturale dei santuari e iniziative sociali di valorizzazione culturale e turistica”.

“Santuari e comunità” prevede lo stanziamento da parte di Fondazione Crt di 5 milioni di euro complessivi, di cui il primo milione nel 2018 per avviare i primi 4 progetti, che potranno beneficiare fino a 250.000 euro ciascuno (ulteriori progetti verranno avviati e sviluppati nel quadriennio successivo). La ripartizione delle risorse rispecchierà gli obiettivi del progetto: circa l’80% del contributo sarà destinato a interventi di recupero, il 15% alle iniziative culturali e di coesione sociale e circa il 5% sarà destinato al “matching grant”, ovvero al raddoppio delle donazioni raccolte tramite il “fundraising”.

Sul modello avviato per il santuario della Consolata di Torino, infatti, è previsto anche per il progetto “Santuari e comunità” il coinvolgimento di giovani “fundraiser” specificatamente formati per attivare campagne di raccolta fondi a beneficio delle attività di restauro e delle iniziative sociali e culturali selezionate e finanziate dalla Fondazione Crt.

Il bando, on line dal 29 giugno sul sito www.fondazionecrt.it, si articolerà in tre fasi: la scadenza per la presentazione delle proposte preliminari è fissata al 15 ottobre. Al termine della selezione effettuata dalla Fondazione Crt, le proposte definitive andranno presentate entro il 15 marzo 2019; seguirà la realizzazione dei progetti in parallelo con l’attività di “fundraising”.