Trentacinque artisti a Bossolasco

Fino al prossimo 9 settembre “Forme e colori: Bossolasco in arte duemiladiciotto”.

Sabato 7 luglio alle 17 in piazza a Bossolasco si è inaugurata la rassegna collettiva “Forme e colori: Bossolasco in arte duemiladiciotto” a cui prendono parte con loro opere ben trentacinque artisti piemontesi e liguri.

La rassegna sarà visitabile nelle varie sedi che come ogni anno interessano diversi spazi del paese langarolo il sabato pomeriggio dalle 15 alle 17,30 e la domenica e festivi nelle stesse ore ma anche al mattino dalle 10 alle 12,30 fino al prossimo 9 settembre.

A rendere di sommo interesse questa rassegna è la folta presenza di artisti espositori, sono ben trentacinque come ho già detto , ma a ognuno si consente di presentarsi  tutti con un discreto numero di opere.

Gli organizzatori poi sono riusciti ad assicurarsi la partecipazione di nomi prestigiosi e molto conosciuti nella loro grande maggioranza così che la manifestazione si presenta di sicuro richiamo.

Nella chiesa dei Battuti troviamo le opere pittoriche di Cris Bangle (si quello della panchina gigante posta sul tragitto dalla cappella di san Michele a Boschett) equelle scultoree di Elio Garis (che in passato abbiamo avuto modo di apprezzare in San Giovanni in borgo Vecchio).

Non molto distante,  al  n.37 di via Umberto I, troviamo le opere di Bruno Valetto. Poco oltre, siamo in corso Travaglio 82, arriviamo a “casa Paulucci” e qui troviamo un nutrito gruppo di artisti, che elenco in ordine rigorosamente alfabetico: Cristiana Addis, Mirko Andreoli, Lisetta Aresu, Livio Brezzo, Enrico Challier, Christian Costa, Marco Creatini, Carlo Dezzani, Gianfranco Galizio, Beppe Gallo, Fabrizio Garelli, Oscar Giachino, Franco Giletta, Bruno Giuliano, Elio Marchese, Tanchi Michelotti, Franco Negro, Brenno Pesci, Fabrizio Riccardi,  Raffaele Russo e Sergio Unia.

In questo gruppo di ben ventuno artisti ne troviamo cinque che, in tempi più o meno lontani hanno già esposto almeno una volta tra noi e sono Mirko Andreoli, Beppe Gallo, Tanchi Michelotti (presente due volte a distanza di decenni), Franco Negro e Sergio Unia. Tutti hanno esposto in borgo Vecchio, tranne Unia che ha esposto al Castello e Michelotti che (la prima volta) ha esposto al palazzo Comunale in sala rossa.

Si prosegue ancora a ritroso e, in corso Travaglio 80 (praticamente attaccata all’altra sede),  incontriamo opere di Roberto Andreoli, Cinzia Ghigliano e Gianni Pascoli. Tutti e tre hanno esposto in passato a Fossano in borgo Vecchio e questa è una proficua occasione per tornare a vedere altre loro opere più recenti.

Si prosegue ancora e in corso Dellavalle,  al n.5 nell’ex-mulino,  incontriamo le opere di Gabriel Girardi, pittore,  e di Vanni Penone, scultore; per il primo devo segnalare una sua presenza in borgo Vecchio negli scorsi anni mentre il secondo è un artista garessino (fratello del “poverista” Giuseppe Penone) bravissimo  scultore già visto in passato (lo ricordo bene)  in una collettiva a Mombasiglio.. Questi due artisti avevano in passato esposto in una rassegna bipersonale a Susa.

Proseguendo, al n.13 dello stesso corso (“casa Previotto”), troviamo le opere di Valentino Tamburini, un cuneese che lavora tra Cuneo e Peveragno e che dalla quotidianità  dell’uso di oggetti ed attrezzi comuni trae spunto per la sua ricerca.

Poco oltre, ancora sullo stesso corso al 15/1 presso l’ex Consorzio Agrario ritroviamo le opere della ceramista Germana Eucalipto che ha già esposto anche a Fossano in borgo Vecchio le sue ceramiche in bucchero e che anche qui presenta questi suoi lavori accanto a quelle di Pierantonio Masotti, un pittore di Villafranca Piemonte che dipinge in maniera suggestiva e non tradizionale.

Appena poco più in là nel locale dell’ex-Parrucchiera incontriamo le opere di Paola Rattazzi, artista saviglianese che opera a Torino, in passato vincitrice di una edizione del”premio Olivero” a Saluzzo e poi premiata a Canelli di cui ho avuto modo di scrivere in passato per sue mostre in provincia (tra le altre, una personale a Pontechianale).

Il percorso alla scoperta di tutti questi artisti si conclude poco oltre al “portone Chiavarino” dove si possono vedere le opere di Michelangelo Biolatti e di Giovanni  Borgarello, il primo pittore ed incisore che ho incontrato con alcune sue opere a Cuneo presso “L’Officina delle Arti” mentre  il secondo, nato ed operoso a Cambiano,  è uno scultore anche di importanti monumenti pubblici in molte parti di Piemonte e non soltanto.

A questo punto il percorso dell’intera area espositiva in molte sedi è completato.

Dire di ogni artista non è obbiettivamente possibile in questa sede e, tra l’altro, molti sono già ben conosciuti dai fossanesi.

Resta da dire dell’iniziativa, molto interessate, che riporta nuovo interesse per questa località delle Langhe già in passato amata e frequentata da grandi artisti e sede di importanti iniziative artistiche. Un discorso a parte meriterebbe il bellissimo catalogo della mostra ma ne parlerò, nel caso, altra volta.

La mostra merita certamente una visita: passerete lungo un percorso interessante e rilassante, potrete soffermarvi ad osservare le mostre personali nei vari siti, scegliendo quelle che più vi interessano. Sarà certo una bella giornata per tutti voi. La mostra dura fino a settembre, come ho detto all’inizio ma soltanto il sabato, la domenica e nei festivi.