Purtroppo anche in questa occasione devo constatare l’inadeguatezza dell’attuale Amministrazione (più precisamente nella persona del vicesindaco Paglialonga e dell’assessore Bogliotti; Sordella quando serve non c’è mai!) nel gestire quello che da semplice problema organizzativo rischia di diventare un caso di mala amministrazione.
Negli anni la scuola elementare Italo Calvino ha gentilmente prestato quattro aule alla Media di via Dante (come si fa con spirito di collaborazione: se qualcosa non mi serve te lo posso dare in prestito) in difesa dell’interesse prioritario che deve rimanere il buon servizio alla collettività e in questo caso un buon servizio scolastico.
Ad oggi però la scuola Calvino ha richiesto la restituzione di almeno due delle quattro aule “cedute” alla scuola media, dal momento che, avendo lavorato molto bene negli anni e migliorato l’offerta formativa, molte più famiglie hanno legittimamente iscritto i propri bambini in questo istituto. I nostri amministratori invece di complimentarsi per il risultato ottenuto dalla Calvino e adoperarsi per sostenerla a trovare una soluzione equa e di buon senso, hanno di fatto assecondato chi, facendo la voce grossa, ha detto che non restituirà alcuna aula. Ma è mai possibile che a Fossano, se c’è qualcosa che funziona, debba sempre arrivare il politico di turno (senza spina dorsale) a ratificare ciò che altri han già imposto? Devo forse credere alle voci che ormai da troppi anni si sentono? Ossia che l’istituto Calvino, non essendo abbastanza sponsorizzato politicamente, se chiudesse farebbe contenti alcuni politici locali? Io, invece, starò dalla parte dei rappresentanti dell’istituto e delle famiglie che hanno iscritto i loro figli alla Calvino e non intendono fare la spola tra il Thesauro e la Calvino come previsto dalla Giunta comunale.
Ecco perché ho presentato in data odierna un’interrogazione urgente al sindaco Sordella affinché convochi un tavolo di confronto fra l’istituto Calvino e la scuola media di via Dante. Quest’ultima (si legge in Internet) offre ben sei (!) laboratori didattici ai propri iscritti: servono davvero tutti? Non è possibile accorparli e liberare due aule?
Mi aspetto una risposta esaustiva, perché delle solite scuse da politicanti le persone si sono stancate e mi auguro che Sordella si esponga in prima persona: è lui il sindaco ma, in troppe circostanze cruciali per la città, il suo ruolo viene impersonato dal suo vice.
Ilaria Riccardi