Sti e Issr inaugurano l’anno accademico

Messa e conferenza sul ruolo dei laici nella Chiesa, mercoledì 24 ottobre

Mai come in questo momento storico la Chiesa ha il compito di restituire a ogni fedele, in forza del Battesimo ricevuto, la consapevolezza della fede e il compito testimoniale che ne deriva. La comunità cristiana, infatti, non si identifica con qualcuno dei suoi membri, neppure con i suoi pastori, ma è il Popolo di Dio nel suo insieme, che cammina dentro la storia alla luce profetica del Vangelo.

Per tale motivo la centralità del tema del laicato non può essere funzionale alla crisi delle vocazioni al ministero ordinato, ma torna decisivo non appena si comprende che la fede stessa non si dice e non si vive se non attraverso le forme comuni dell’esistenza di ogni uomo. Più la formazione della coscienza credente si allarga e si approfondisce, più la Chiesa riesce ad essere sale di umanizzazione per questo mondo.

Da molti decenni, ormai, lo Studentato Teologico Interdiocesano (Sti) e l’Istituto Superiore di Scienze Religiose (Issr), con sede a Fossano, si pone al servizio delle cinque Diocesi della provincia di Cuneo per questo lavoro formativo sempre più fondamentale. Oltre alla preparazione dei futuri presbiteri e diaconi, il piccolo sogno del corpo docenti è quello di far percepire questa scuola come un vero e proprio laboratorio di idee e di futuro per le realtà diocesane del nostro territorio, aperto a tutti coloro che desiderano approfondire la fede in riferimento al mondo di oggi e assumersi un compito di servizio più diretto nell’edificazione della Chiesa di Cristo.

Mercoledì 24 ottobre, presso l’aula magna del Seminario di Fossano, si terrà l’inizio ufficiale dell’Anno Accademico 2018-2019. Interverrà Saverio Xeres, docente di storia della Chiesa presso la Facoltà Teologica di Milano, con una conferenza dal titolo: “Quale laicato per quale Chiesa?”. Questo è il programma della serata: alle ore 18, nella chiesa di San Filippo, la celebrazione dell’Eucaristia presieduta dai vescovi della provincia, a cui segue, dalle 19 alle 22, la relazione introduttiva dell’anno, durante la quale sarà servita una breve cena a buffet.

“Ci confortano e ci motivano le parole di Papa Francesco - spiegano i Presidi dei due istituti teologici -, che nella recente esortazione apostolica “Gaudete et Exsultate”, così afferma: «L’abitudine ci seduce e ci dice che non ha senso cercare di cambiare le cose, che non possiamo far nulla di fronte a questa situazione, che è sempre stato così e che tuttavia siamo andati avanti. Per l’abitudine noi non affrontiamo più il male e permettiamo che le cose ‘vadano come vanno’, o come alcuni hanno deciso che debbano andare. Ma dunque lasciamo che il Signore venga a risvegliarci, a dare uno scossone al nostro torpore, a liberarci dall’inerzia. Sfidiamo l’abitudinarietà, apriamo bene gli occhi e gli orecchi, e soprattutto il cuore, per lasciarci smuovere da ciò che succede intorno a noi e dal grido della Parola viva ed efficace del Risorto. Chiediamo al Signore la grazia di non esitare quando lo Spirito esige da noi che facciamo un passo avanti; chiediamo il coraggio apostolico di comunicare il Vangelo agli altri e di rinunciare a fare della nostra vita un museo di ricordi. In ogni situazione, lasciamo che lo Spirito Santo ci faccia contemplare la storia nella prospettiva di Gesù risorto. In tal modo la Chiesa, invece di stancarsi, potrà andare avanti accogliendo le sorprese del Signore». Augurandoci un buon anno accademico, vi aspettiamo numerosi per condividere questa passione, che si fa compito per la Chiesa e per il mondo di oggi”.