Giornata del Ringraziamento, celebrazione provinciale ad Alba

Nel messaggio i vescovi richiamano all'impegno per un’agricoltura sostenibile e diversificata

Si terrà domenica 18 novembre ad Alba, in concomitanza con il “Campagna Amica day” evento della Coldiretti Cuneo, la 68esima edizione della Giornata provinciale del Ringraziamento. La messa verrà celebrata, alle 10,30, da don Dino Negro nella centralissima Cattedrale di San Lorenzo. Durante la celebrazione saranno portati all’altare i tradizionali doni della terra, in segno di ringraziamento per quanto ricevuto. “Un gesto semplice che riconosce i solidi valori cristiani, fondanti dell’azione sociale della nostra organizzazione nella giornata che chiude l’annata agraria” - commentano i dirigenti della Coldiretti provinciale, che ogni anno organizzano la Giornata provinciale del ringraziamento in una zona diversa della Granda. Quest’anno la scelta è caduta su Alba perché la capitale delle Langhe ospita il “Campagna Amica day”, una manifestazione che ben si collega alla Giornata del Ringraziamento perché Campagna amica è lo strumento attraverso il quale le aziende agricole si fanno ambasciatrici del territorio e dei suoi prodotti. 

La Coldiretti della zona di Fossano celebrerà la Giornata del ringraziamento per tutti i soci e dirigenti locali domenica 25 ottobre nella parrocchia dei Dalmazzi.

Il messaggio dei vescovi

Nel contesto della globalizzazione commerciale la varietà delle specie è stata pesantemente ridotta con la coltivazione su grandi estensioni di poche varietà colturali che meglio soddisfacevano le esigenze di una produzione alimentare industriale di massa; in particolare nei cereali. Si è progressivamente cercato di privatizzare la biodiversità agricola tramandataci dalla tradizione contadina”. È quanto si legge nel messaggio della Commissione episcopale per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia e la pace per la 68ª Giornata nazionale del ringraziamento sul tema “Secondo la propria specie: per la diversità, contro la disuguaglianza”. Dopo aver evidenziato che “la varietà della vita è un dono prezioso, un valore intrinseco, che va tutelato”, il testo mette a fuoco “un’agricoltura per la diversità”. Ricordando il dato della Fao, secondo cui “nel 20° secolo nell’indifferenza generale è stato perso il 75% della biodiversità delle colture”, i vescovi incoraggiano a “riscoprire lo stupore della scrittura quando parla della diversità e varietà del creato, immagine tangibile della generosità del Padre nostro”. “La biodiversità non può essere sottomessa all’interesse prevalente di pochi, ma non può neanche essere limitata a un pacchetto di risorse a nostra disposizione”. Segnalando l’associazione tra “una delle ricchezze del nostro Paese”, cioè “la grande varietà di prodotti della terra”, cui corrisponde un “cibo di qualità”, la Commissione episcopale ricorda che “il mondo agricolo ha già reagito all’omologazione dell’agroalimentare globale, impegnandosi per la rigenerazione di un’agricoltura che vuole declinarsi in forme creative, valorizzando la ricca varietà di specie vegetali presenti e contribuendo alla cura del creato nella sua diversità”. “Così facendo, infatti, essa promuove quella complessa relazione tra terra, territorio e comunità, tra biologia e cultura, che costituisce una componente essenziale della realtà del Paese”.

I processi di omologazione globale dei mercati agroalimentari hanno mortificato quel contributo delle diversità culturali che, se ben indirizzato e nel rispetto dei diversi patrimoni, avrebbe contribuito a determinare una inclusione partecipata, sussidiaria e solidale dei popoli nell’unica famiglia umana”. Indicando la necessità di “un’agricoltura contro la diseguaglianza”, i vescovi denunciano “il modello di industrializzazione imposto dal pensiero neoliberista e mercantilista, evidente nel sistema economico-finanziario globale attuale”. Nell’associazionismo e nella condivisione che caratterizzano il modello agricolo italiano, i vescovi vedono “gli agganci necessari per rendere salda e robusta la persona, la famiglia e la comunità”. “Un sistema economico capace di rinsaldare il legame degli agricoltori con il territorio e di restituire fiducia al consumatore nella ricerca di maggiore tracciabilità e sicurezza degli alimenti e nella domanda di conoscenza del cibo, della sua provenienza e delle sue tradizioni - segnala il messaggio -, è anche capace di vivere e contemplare la biodiversità come ricchezza naturale e genetica su cui investire al fine di garantire forme differenziate di accesso al mercato”. Quindi, “un’economia civile che si oppone all’economia dello scarto è un’economia che sa difendere il lavoro riconoscendo a ogni individuo il proprio valore nel contributo personale”. Infine, citando Papa Francesco, i vescovi promuovono “l’impegno costante a programmare un’agricoltura sostenibile e diversificata”.

(nella foto di archivio, la celebrazione della Giornata del Ringraziamento a Maddalene)