Niente palestra seminterrata nell’ex campo Vallauri. L’Amministrazione comunale ha scelto di rinunciarvi revocando una precedente delibera che aveva approvato il 17 luglio. La decisione (nell’una o nell’altra direzione) era attesa dalla fine del 2017, in base al piano di trasformazione dell’ex campo Vallauri, datato 2014, che prevedeva la costruzione di due fabbricati da parte della ditta Open (più un terzo da parte del Comune) e, con le risorse ricavate dalla vendita del secondo lotto, attribuiva al Comune la facoltà di decidere - entro tre anni dalla firma della convenzione - se costruire o meno la palestra.
Ad oggi, di quei due palazzi della Open ne è stato realizzato uno soltanto (quello di edilizia convenzionata), su un lotto per il quale la ditta ha pagato al Comune la somma di 425 mila euro; per l’altro (quello di edilizia libera, costo 1 milione e 225 mila euro) l’impresa ha tempo fino al 2024, ma potrebbe anche non procedere mai all’acquisto. Il terzo palazzo (di edilizia sovvenzionata, 13 alloggi di proprietà comunale) è invece in fase di progettazione e dovrebbe vedere la luce nel 2019.
Proprio la necessità di giungere in breve tempo alla cantierizzazione di questo terzo fabbricato ha consigliato il Comune di desistere dall’opzione palestra che, dovendosi interfacciare con l’edificio per la parte seminterrata, avrebbe comportato alti costi di progettazione, da coprire subito, a fronte della concreta possibilità di rimanere soltanto un’ipotesi sulla carta. Rinunciando all’opzione, il Comune sarà ora libero di destinare ad altre opere il ricavato della vendita (per ora del tutto ipotetica) del secondo lotto, ferma restando l’urgenza di una palestra - seminterrata o meno - a servizio delle esigenze del territorio.
Su "la Fedeltà" di mercoledì 5 dicembre