Vita consacrata, luce che risplende nel mondo

Sabato 2 febbraio ricorre la Giornata mondiale

lampada avvento
(foto Sir)

padre Francesco PEYRON*

Sabato 2 febbraio, festa della Presentazione di Gesù al tempio, è la 23ª Giornata mondiale della vita consacrata. Il mondo di oggi pur nei suoi molti aspetti positivi è inquieto, molte volte arrabbiato, con aspetti di neopaganesimo. In molti si professano atei o agnostici. La vita consacrata maschile  e femminile, se vissuta nella verità del suo carisma, può offrire una luce e testimonianza molto opportuna ed utile al mondo di oggi.

Urge riscoprire l’amore di Dio nel volto incarnato di Gesù. Si tratta di una testimonianza profetica nel tanto materialismo di oggi. Testimonianza che mira a mettere in risalto “l’affermazione del primato di Dio e dei beni futuri” (cfr. “Vita consecrata” n. 85).

Il cuore dell’uomo di oggi, pur nella sua confusione, anela a qualcosa di più profondo e pulito. Dentro di lui c’è la “cava” da cui è stato estratto: Dio Creatore e Salvatore. Tante volte si nota anche nelle persone in apparenza lontane da un discorso di fede che dentro, magari sotto tanta cenere e ferite che la vita ha provocato, c’è il desiderio di Dio e attraverso quella fessura si può fare arrivare l’acqua viva del Vangelo che disseta e porta refrigerio e pace al cuore. La vita religiosa di consacrazione se vissuta nella verità e con coerenza dona questi frutti benefici per tanti.

La bellissima esortazione apostolica post-sinodale di Papa Giovanni Paolo II “Vita consecrata” sottolinea il fondamento evangelico della vita consacrata: “Il fondamento evangelico della vita consacrata va cercato nel rapporto speciale che Gesù nella sua esistenza terrena stabilì con alcuni dei suoi discepoli, invitandoli non solo ad accogliere il Regno di Dio nella propria vita, ma a porre la propria esistenza a servizio di questa causa, lasciando tutto e imitando da vicino la sua forma di vita” (V.c. n.14).

Nel corso dei secoli poi tutto questo si è sviluppato sotto l’ispirazione dello Spirito Santo e ne sono nate tante forme di vita consacrata che hanno dato e danno tanta luce e salvezza al mondo. Basti pensare a tanti santi fondatori e fondatrici di congregazioni per la vita contemplativa o missionaria o per i malati, poveri, orfani, anziani, carcerati, emigranti..., congregazioni o forme di vita consacrata laicale che ancora oggi continuano la loro missione di amore nel mondo.

L’esortazione apostolica citata sviluppa anche la dimensione escatologica della vita consacrata (V.c. n.26). Cioè fare memoria ed essere segno nel mondo contemporaneo che la vita è un pellegrinaggio da qui all’eternità. Che la Parola definitiva di Dio sull’uomo non è morte, ma vita eterna. Che il Signore Gesù ritornerà per instaurare cieli nuovi e terra nuova. Potremmo anche definire tutto questo una ventata di speranza e gioia sul senso della vita di ciascuno. La missione e l’evangelizzazione appartengono come vocazione ad ogni battezzato, ma sono impegno e mandato specifico della vocazione religiosa. La vita comunitaria vissuta nella fratellanza sincera diventa una testimonianza forte del cammino di comunione e riconciliazione.

Con cautela possiamo affermare che c’è un rifiorire della vita consacrata anche con nuove fondazioni. Il Signore non abbandona le sue creature! Nella mia vita sacerdotale il Signore mi ha permesso di aiutare nel discernimento e come guida spirituale diverse vocazioni alla vita religiosa e sacerdotale. Oggi più che mai è necessario aiutare i giovani nel discernimento e nell’accompagnamento con la direzione spirituale. Certo la vita pastorale è piena di impegni ed incombenze, ma non va trascurato il tempo dato a questo servizio. Non è tempo perso, anzi forse è il più prezioso nel contesto così confuso della vita di oggi e nella nebbia che aleggia nel cuore di tanti giovani.

Più di una volta mi è capitato di constatare in persone già adulte il rammarico sincero di una vocazione alla consacrazione non assecondata negli anni passati, a motivo della carenza o della mancanza di un aiuto al discernimento sereno e serio nel momento opportuno degli anni giovanili. Il Signore continua a chiamare ma la chiamata necessita di persone capaci ed innamorate di Dio che aiutino a fare emergere cosa veramente il Signore chiede a quella persona, qual è l’opzione fondamentale della sua vita. Ho notato nel mondo affrettato e caotico dell’oggi, pieno di distrazioni, idoli e rumore, come ci siano chiamate alla vita contemplativa, e questo più tra le ragazze. È una sensibilità che richiama quel famoso passo biblico di Mosè che prega sul monte mentre il popolo combatte contro gli Amaleciti (simbolicamente il male e peccato dell’oggi). Una visione pessimistica, rinunciataria e lamentosa sulle vocazioni non serve e non aiuta a credere che il Signore è con noi e non ci molla. Nel mondo di oggi “dove sembrano spesso smarrite le tracce di Dio” (V.c. n.85) la vita consacrata ha una vera missione di nuova evangelizzazione. Non dobbiamo essere timidi nell’annuncio vocazionale, il seme gettato cade anche in terra buona. La Madonna che è vera madre di tutti i consacrati e consacrate ci aiuti ad essere autentici testimoni e veri seguaci dei carismi dei nostri fondatori, poiché solo così saremo significativi e piccolo segno del Vangelo di Gesù nel mondo.

* missionario della Consolata - Fossano