La Quaresima di fraternità - elaborata dalla Caritas in collaborazione con l’Ufficio missionario della diocesi di Fossano - impegna tutti i credenti sul fronte della condivisione, spingendoli ad allargare lo sguardo sul mondo, in particolare sul Brasile, dove lavorano da tempo alcuni sacerdoti fossanesi “fidei donum”. Tra questi don Luigi Bruno che presta il suo servizio nella periferia di Rio de Janeiro. Il progetto si chiama “Educazione che trasforma” e punta a sostenere il Centro di educazione “Paulo Freire” che opera con i ragazzi di strada da una decina d’anni. Il progetto ha radici fossanesi essendo nato una decina di anni fa grazie alle adozioni a distanza.
Don Bruno, il progetto sviluppato dal Centro “Paulo Freire” ha dieci anni di vita: a chi è rivolto in particolare?
Il progetto è nato per iniziativa di George Ferreira Lau. Dopo aver concluso i suoi studi, con l’aiuto delle adozioni fossanesi si è sentito in dovere di aiutare altri giovani poveri a studiare. Qui in Brasile, per entrare nell’università o ad altri corsi tecnici, è necessario sostenere esami di ammissione. Corsi per prepararsi a questi esami ci sono, ma sono molto cari. Per questo motivo un frate francescano aveva dato vita a corsi comunitari per persone di colore e poveri. George ha riunito un gruppo di amici professori e con la collaborazione della parrocchia ha dato inizio al progetto Paulo Freire.
Quanti giovani accoglie?
Attualmente circa 200, la maggioranza nella sede della parrocchia di São Simão, ma già conta tre “succursali” in Comunità ecclesiali di base dei quartieri più poveri della parrocchia (Itapoã, Jardim Amapà e Jardim do Ipê). In questi dieci anni almeno 350 giovani, grazie a questi corsi, sono riusciti ad entrare nelle varie università.
Quanti sono gli educatori e gli insegnanti impegnati?
Complessivamente sono 48. Alcuni ricevono un piccolo aiuto per pagarsi le spese di trasporto, ma la maggioranza offre gratuitamente la sua collaborazione.
Quali attività svolge e quali obiettivi si pone?
L’attività principale è aiutare gli alunni a studiare le materie necessarie per affrontare gli esami, parallelamente a questo c’è una preoccupazione educativa più ampia: preparare cittadini coscienti dei loro diritti e doveri e capaci di pensare. Attualmente il governo si preoccupa a formare tecnici e quindi tutte le materie che aiutano a pensare (storia, geografia, filosofia, sociologia, educazione artistica...) sono relegate in secondo piano o addirittura escluse del tutto.
Perché è particolarmente importante nella situazione che il Brasile sta attraversando?
In questo momento il Brasile vive la peggior fase della sua storia in mano a un governo di estrema destra guidato da un presidente (è Jair Bolsonaro che ha assunto la presidenza del Brasile dall’inizio del 2019, ndr) e dai suoi figli, che hanno come sogno vendere tutte le ricchezze del paese agli Stati Uniti. Hanno già venduto il petrolio e progettano di vendere anche le ricchezze minerarie dell’Amazzonia. Oggi (giovedì 21 marzo) è finito in prigione l’ex presidente Michel Temer, quello che aveva tradito la presidente eletta Dilma Rousseff. Ha fatto il gioco dei grandi capitalisti internazionali e adesso che non serve più lo buttano via e ammettono pubblicamente che era a capo di una organizzazione criminosa da 40 anni.
È un momento drammatico.
Sì, il momento presente fa paura, è difficile mantenere la speranza, tra i giovani cresce lo scoraggiamento, il senso di inutilità, aumentano i suicidi. La droga e la violenza sembrano le uniche vie di uscita. È indispensabile aiutare i giovani che ancora pensano a un futuro di libertà, di democrazia, di valori umani e sociali. Nel progetto “Paulo Freire”, tra i professori e tra gli alunni ci sono giovani ammirevoli, che aiutano anche me a continuare a credere in un futuro migliore per questo paese.
Come saranno utilizzati gli aiuti raccolti in diocesi di Fossano durante la Quaresima di fraternità?
La preoccupazione principale in questo momento è creare una struttura più solida perché tutto è messo a disposizione dalla parrocchia, ma in una situazione di fragilità e precarietà. Non possiamo dimenticare che alcuni dei professori vivono in condizioni molto difficili a causa della crisi economica.
Per le offerte
Chi desidera può lasciare la propria offerta in parrocchia o nell’ufficio del Centro missionario e della Caritas diocesana (aperto il lunedì, mercoledì e venerdì dalle 8,30 alle 12,30 in via Vescovado 12, a Fossano, tel. 0172.636264, e-mail caritasfossano@gmail.com); oppure può versarla direttamente su conto corrente bancario intestato a Caritas diocesana Fossano (Iban: IT 29 T 06170 46320 00000 1603189) presso la Crf, via Roma 122, a Fossano, indicando la causale “Quaresima di fraternità 2019”.