“È bello che vi prendiate cura della festa patronale”

La messa con i volontari presieduta da mons. Derio Olivero 

Anpas, Papa Golf, Carabinieri in congedo, Avis... sono soltanto alcune delle tante associazioni fossanesi presenti alla messa di chiusura dei festeggiamenti per San Giovenale, in memoria degli amministratori comunali e volontari deceduti nel corso dell’anno. Le tante sigle di volontariato radunatesi nella celebrazione in Cattedrale, presieduta dal vescovo di Pinerolo Derio Olivero, arricchiscono la città degli Acaja del bene più caro: la solidarietà.

“Sono qui con molto piacere” ha detto il celebrante, ringraziando per l’invito rivoltogli a presenziare. “Grazie per tutti coloro che si danno da fare per far funzionare questa città. È bello ciò che fate per Fossano e che vi prendiate cura della festa patronale”. Ed è proprio sul concetto di “cura” che si è concentrata la sua omelia, analizzandone i tre possibili significati, a partire dall’etimologia del termine. “Cura è attenta osservazione delle necessità, ma è anche passione, impegno profuso un po’ più del dovuto, infine riconoscimento dello spazio degli altri”. Dunque, prendersi cura “è una questione di occhi, di cuore, e di nuove prospettive verso le persone, sull’esempio lasciato da Cristo”.

La messa di chiusura dei festeggiamenti patronali è sempre un momento particolarmente sentito; il sindaco ricorda i volontari (e le loro famiglie) deceduti durante l’anno, facendo scorrere uno per uno i loro nomi nella preghiera. Ed è sempre il sindaco che al termine (prima della riposizione della reliquia del Santo nell’altare a lui dedicato, e prima della benedizione) ha commosse parole di ringraziamento e di saluto per la città “che ho avuto il privilegio di amministrare”.

Sordella porge poi un ulteriore grazie a monsignor Derio “con cui ho avuto l’onore di percorrere un tratto di strada insieme”, e poi fa un dono a fra Luca (una stampa incorniciata, particolare di un quadro esposto nella Sala del sindaco), motivandolo “come impegno per aver promulgato, nel solco della tradizione liturgica, gesti e simboli uguali eppure sempre nuovi nel corso dei secoli”. Il quadro da cui è tratta la stampa, è dedicato invece alla città di Fossano, con le sue luci e zone d’ombra, e mani che si intersecano per dire che “c’è bisogno del sostegno di tutti”.

Ribadisce questa esortazione anche Marisa Arese, mamma di Annalisa Tomatis (ragazza di Gerbo deceduta a 16 anni, nel febbraio del 2014), invitata proprio dal sindaco ad intervenire, per diffondere, tra l’altro, l’invito a partecipare al Memorial del 26 maggio, dedicato alla figlia. Annalisa, come tutti i volontari, “immaginava un mondo di pace, facendo del bene e credendo nella forza dell’amore. Lo stesso esempio - ha concluso la mamma - che noi dobbiamo dare ai giovani”.