12 maggio, benedizione delle mamme

Nella chiesa del Salice a Fossano

L’appuntamento con la benedizione delle mamme viene proposto dall’Ufficio Famiglia diocesano domenica 12 maggio, alle 18, nella chiesa di Santa Maria del Salice in Fossano, con don Mario Dompè e don Ezio Bodino, e con la partecipazione di Raffaella Brondino (docente di arte), Raffaella Buzzi (cantante) e Andrea Stefenell (pianoforte).

Una benedizione per le mamme: una “buona parola” per coloro che hanno messo al mondo un figlio, e che si sono dedicate con gesti e parole a ogni “cucciolo d’uomo” fino a farlo diventare adulto, per poi seguirne da lontano e con discrezione ogni passo. La madre infatti, più di ogni altra persona, non è colei che si cura in modo asettico o neutro di suo figlio, cioè ogni volta alla stessa maniera, quasi che il suo affetto fosse “catena di montaggio”, piuttosto il suo dono è quello di far sentire unico a se stessa ogni suo figlio, in quanto sa riconoscerne il tratto insostituibile. È una gioia quella di essere madre, ma a suo tempo si cambierà in dolore inevitabile: ogni mamma sa che il regalo più grande che dovrà fare a suo figlio, sarà quello di lasciarlo andare; il regalo più costoso che dovrà offrire a colui che ha generato, sarà quello di “saperlo perdere” perché lui possa costruirsi una vita al di fuori del legame materno. Mettere al mondo, prendersi cura e saper indietreggiare: il dono e il compito di ogni donna che diventa madre. Ecco allora il senso della proposta dell’Ufficio di Pastorale Familiare, che vuole offrire alle mamme di ogni età (sia giovani che adulte) una benedizione sul proprio cammino e su quello dei propri figli, anch’essi invitati a partecipare alla celebrazione.

“Quando ho invitato alcune amiche - racconta Paolo Tassinari - mi sono sentito chiedere con tono preoccupato: ‘Ma sarà un’altra messa?’ No, ho risposto, ma una celebrazione simile alla benedizione dei papà dello scorso 19 marzo. Questo perché la benedizione, per sua natura, si pone a metà tra la celebrazione e la vita comune di ogni uomo e ogni donna. Il gesto è uno spazio che tiene insieme riflessione, preghiera e rito ma con una certa elasticità, così da permettere a credenti e non credenti o semplicemente mamme in questo caso, di sentirsi ‘com-presi’ in quello che si dice e che si fa, e di essere accompagnati dalla cura di Dio nella propria maternità”.

“La benedizione che proporremo alla vigilia della seconda domenica di maggio, che tradizionalmente è dedicata alla mamma - concludono i responsabili dell’Ufficio famiglia - raccoglie l’invito che troviamo al n. 208 di ‘Amoris Laetitia’, quando viene fatto notare il fatto che, a volte, come comunità cristiana non siamo capaci di cogliere e valorizzare ‘i validi contributi che arrivano dalla pastorale popolare’, nella prospettiva creativa tracciata dal Papa Francesco”.