Samora Moussa ha 22 anni, è un ragazzo timido, lo sguardo basso di chi ha vissuto già un’esperienza da grandi e pertanto fa fatica a fidarsi di chiunque. Viene dal Senegal, da Bantanani, nella regione di Tambacounda. Si è deciso a lasciare il paese quando Coumbi, la ragazza di cui è fortemente innamorato, ha saputo di aspettare un figlio. Per lei e il loro bambino voleva una vita migliore. È nato il bambino, Idrissa e lui è partito promettendo a Idrissa e a Coumbi un futuro dignitoso. Ha superato il deserto, il carcere e le violenze della Libia, la pericolosa traversata e il salvataggio ed è approdato in Sicilia. Da lì è stato destinato in un Centro di accoglienza di Centallo. Si è messo di impegno a studiare l’italiano tanto che l’insegnante, vista la sua bravura, l’ha iscritto alla scuola media; a giugno sosterrà l’esame. Ma nel frattempo gli è giunta la notizia che i genitori di Coumbi l’hanno promessa a un vecchio del Paese. Gli è crollato il mondo addosso. Coumbi ha pianto quando glielo ha detto al telefono: i genitori la obbligano – ha spiegato - ma gli ha ripetuto che Samora resterà sempre nel suo cuore.
Samora e Coumbi, separati dal “viaggio della speranza”
A convincere il giovane senegalese a partire è stata la nascita del figlio, ma ora la famiglia di Coumbi le ha organizzato un matrimonio con un vecchio del paese