Colussi, a casa oltre 70 lavoratori

Ferme le macchine per la produzione di fette biscottate: lo "stop" era stato annunciato da tempo

Lo stabilimento Agnesi di Fossano - Foto di repertorio

Alla Colussi di Fossano, la produzione di fette biscottate è stata interrotta. L’annunciato “stop” è avvenuto all’inizio di questa settimana.

Sono a casa circa 74 persone, che fino alla fine di questo mese possono avvalersi dei “contratti di solidarietà”, l’ammortizzatore sociale che fu attivato quando i vertici di Colussi annunciarono di voler trasferire la produzione di fette biscottate, il che avrebbe comportato una massiccia riduzione dell’organico impegnato nello stabilimento di Fossano. Dal 1° luglio, per un anno si potrà usufruire della Cassa integrazione straordinaria: i sindacati (Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil) l’hanno richiesta per 81 dipendenti, così da fronteggiare meglio i tagli al personale che, oltre a riguardare il reparto delle fette biscottate, potrebbero toccare altre parti dell’azienda che a questo reparto sono in qualche modo collegati.

La speranza è, che dei 74 lavoratori a casa, alcuni possano essere “riassorbiti” nel reparto della pasta, su cui Colussi vuole investire fino a trasformare Fossano nel sito del Gruppo specializzato per questo prodotto. Si tratta, però, di “piccole unità”, come spiega Giuseppe Meineri di Uila Uil: la pasta richiede infatti meno addetti di quanti ne richiedano le fette biscottate.

Intanto, sindacati e Colussi hanno lavorato a un Piano sociale per la ricollocazione di quelli che diventeranno gli ex dipendenti dello stabilimento fossanese. Vi collaborano la Regione, un’agenzia per il lavoro messa a disposizione dalla stessa Colussi e il “network Fossano” che coinvolge numerose realtà operanti sempre nel mondo del lavoro. Sono previsti “incentivi all’esodo” per quanti lasciano il posto di lavoro in Colussi “pacificamente”, senza rivendicazioni: è una strategia di cui le grandi aziende si servono abitualmente per gestire gli esuberi.