Nuova Giunta regionale, la matassa non è ancora stata dipanata

Trattative in corso. Intanto entra in Consiglio il settimo cuneese: è il saviglianese Matteo Gagliasso

il consiglio regionale del Piemonte. Foto d'archivio

Tempi contati per la nomina della nuova Giunta regionale. Dopo la proclamazione degli eletti di giovedì 6 giugno, infatti, sono scattati i dieci giorni per la comunicazione della squadra da parte del presidente Alberto Cirio. Ma ad oggi la matassa non è ancora stata dipanata.
Undici le tessere del mosaico, con la ripartizione che dovrebbe seguire la formula 7 (Lega), 3 (Forza Italia), 1 (Fratelli d’Italia) o, in alternativa, 7-2-2. Un passaggio molto stretto per i consiglieri eletti in provincia di Cuneo, territorio già rappresentato da un presidente albese. Uno spazio in Giunta si dovrebbe trovare, in ogni caso, per un esponente leghista, anche per premiare l’exploit elettorale del Carroccio. Il nome più accreditato è quello di Luigi Genesio Icardi, primo per preferenze nel suo partito.
In corsa c’è anche Paolo Bongioanni, ex direttore dell’Atl cuneese, candidato con Fratelli d’Italia. Molto dipenderà dal numerino della formula previsto per Fd’I. Se ci sarà un posto solo, difficilmente potrà essere riservato al “Kaimano” (il nome con cui viene goliardicamente identificato). Ostica, infine, la strada verso l’assessorato di Franco Graglia, che paga la comune appartenenza politica (Forza Italia), oltre che territoriale, con Cirio, ma confida nel suo profilo di consigliere al secondo mandato (non sono molti) e di vice-presidente del Consiglio uscente.
Nell’attesa, la Granda si “consola” con l’elezione del settimo consigliere, il terzo della Lega dopo Icardi e Paolo Demarchi. Si tratta di Matteo Gagliasso, giovane ingegnere saviglianese che si aggiunge alla pattuglia dei cuneesi grazie alla scelta di Marco Preioni, eletto alessandrino, che ha optato per il seggio scattato con la candidatura nel listino del presidente. Gagliasso potrebbe non essere l’ultimo, perché in caso di promozioni in Giunta si aprirebbero altri posti per i primi esclusi delle liste di appartenenza.

Articolo completo su "la Fedeltà" di mercoledì 12 giugno