Premio Reiter, Giulia si presenta con una poesia

Giudicata una delle migliori attrici "under 35" di teatro, la fossanese ha recitato un testo scritto da lei stessa

Giulia Odetto

Colpo di scena, davvero. Lo scorso 22 settembre, la fossanese Giulia Odetto era a Modena, finalista al premio Virginia Reiter: è stata infatti selezionata, a livello nazionale, come una delle più apprezzate attrici under 35 dell’ultima stagione teatrale. E alla cerimonia si è presentata con una poesia, da lei stessa scritta.

Una poesia molto bella, che denuncia con toni delicati e al tempo stesso brutalmente realistici il problema di inquinamento e surriscaldamento globale. Una poesia che dimostra la straordinaria versatilità di Giulia, capace di padroneggiare registri diversi, dalla scrittura teatrale a quella poetica.

L’avventura al Reiter è giunta per il teatro, l’attività che l’ha resa nota, portandola a lavorare con artisti come Geppi Cucciari, Elio e Mario Martone. Le altre finaliste erano Marina Occhionero  e Giulia Mazzarino; Occhionero si è aggiudicata il premio. “Siamo tutte e tre piemontesi, di Mazzarino ero compagna di studi allo Stabile di Torino - racconta Giulia -. È stato bello vedere come il teatro sia vario: siamo tre attrici diverse”. Sempre sull’esperienza a Modena, la fossanese aggiunge: “C’era un’atmosfera istituzionale, ma al contempo intima. È stata l’occasione di lavorare con la direttrice artistica Laura Marinoni, mostro del teatro italiano, e scambiare due parole con Maria Paiato, premiata alla carriera e altro mostro del teatro italiano”.

Nuovi numerosi impegni attendono l’attrice. Saranno proposte repliche di “Tango glaciale reloaded”, lo spettacolo per il quale Martone scelse Giulia. L’attrice fossanese lavora inoltre come assistente alla regia in una “residenza artistica” i cui componenti si dedicano a un testo di Cechov e all’adattamento teatrale di un romanzo il cui debutto è previsto a gennaio.

Quest’ultima produzione si deve ai teatri stabili di Veneto e Napoli. E, proprio per questo, Giulia si dovrà trasferire temporaneamente  a Verona. “Non ho ancora trovato casa, se qualche fossanese può aiutarmi...”, dice lei che, alcuni anni fa, realizzò un video sulle difficoltà di trovare casa a Torino: anche quel filmato fu un successo, citato perfino da quotidiani nazionali.

Di seguito, la poesia di Giulia

BRUCIA

Brucia questo mio cuore
Come bruciano i polmoni del mondo Straziati, sfiniti

Senza respirare sto al mondo,
Arida come i nostri ghiacciai rimpiazzati da cicatrici rossastre sulla roccia nuda destinata a franare, io

Piena di cicatrici scure,
il mio corpo è come un monte e come un monte si spacca per il caldo, si spoglia per indossare un lutto fatto di incendi estivi e acque imbottigliate

Acque salate
Come il mare
lucido, riflettente impacchettato, incelofanato

Il mio mare, come me, pieno di colori
Il mio mare, come il mio corpo, pieno di anime piccole
Il mio mare, come la mia vita, pieno di cannucce e cotton fioc

Isole nel mio mare, fatte di consumismo e progresso con scadenza a 20 anni
Galleggio circondata da boe non ancorate a forma di multinazionali del beveraggio ed assorbenti usati con IVA al 22%

Nel mare brucia questo mio cuore Puzza questo mio corpo
Casa mia
Di panettoni

Mare mio Di benzina Terra mia Di asfalto

Questo luogo che ancora per poco Forse per poco
Troppo poco
È casa, corpo e terra,

E brucia
questo mio cuore solo come bruciano i polmoni del mondo, in Amazonia

Dove andremo a respirare se ci sarà solo più il mare? E dove arriverà il mare?
Lo si potrà toccare?
In piccole bottiglie

Di plastica
Lo si potrà comprare, il mare