Burning – L’amore brucia

Burning - L'amore brucia

Di Chang-dong Lee; con Yoo Ah-In, Steven Yeun, Jong-seo Jun, Joong-ok Lee, Soo-Kyung Kim, Seungho Choi.

Autore decisamente poco prolifico, Lee Chang-dong, classe ’54, in vent’anni ha girato solo sei film (tra gli altri, “Oasis”, “La luce segreta”, “Poetry”), tutte pellicole segnate da una cifra registica molto marcata e che anche in questo ultimo “Burning - L’amore brucia”, a otto anni dall’ultima regia “Poetry” appunto, risulta molto riconoscibile. Liberamente tratto dal racconto breve di Haruki Murakami “Granai incendiati”, Lee Chang-dong sposta l’ambientazione nella nativa Corea del Sud (di cui è stato per breve tempo anche ministro della cultura) raccontando una sorta di triangolo a tre dai contorni sfuggenti e dalle atmosfere al contempo ovattate e conturbanti. Il plot in sé è abbastanza lineare, un giovane ragazzo di campagna, Jongsu aspirante scrittore che vive di piccoli lavoretti ed espedienti, incontra una sua ex compagna di scuola - che lui inizialmente non riconosce - Haemi con cui poi va a letto; poco dopo però la ragazza parte per l’Africa e Jongsu resta nella sua casa a badare al gatto. In seguito, al suo ritorno Haemi compare con accanto Ben, un ricco ragazzo di città con cui (forse) Haemi è fidanzata. A dispetto della linearità del percorso, tutto si svolge con un incedere morbido ed ellittico, attraverso spirali lente che dolcemente conquistano lo spettatore e lo conducono per mano nel corpo e nella psiche dei personaggi, in una relazione a tre dove non mancano momenti di suspense che fanno virare il film nella direzione del thriller. Ma è la maestria di Lee Chang-dong nel porgerci il racconto a conquistarci, è la poetica e struggente dolcezza con la quale il regista costruisce le scene - magnifica la sequenza iniziale in cui Haemi ferma Jongsu per strada, riconoscendolo, ne cattura l’attenzione parlandogli dei Boscimani mentre con le mani finge di sbucciare un immaginario mandarino e poi lo porta a casa sua, o ancora quando più avanti Haemi danza semi svestita sulle note di Miles Davis - ad affascinarci e a fare di “Burning” un film da non perdere.