Dispositivi anti abbandono: scatta l’obbligo (aggiornato)

dispositivi anti abbandono sono obbligatori

aggiornamento del 13/11/19 Rimane in vigore la norma, ma le sanzioni sono "congelate" fino al 2020. Il ministro Paola Demicheli ha infatti dichiarato: “Abbiamo predisposto un emendamento governativo per rinviare l’entrata in vigore delle sanzioni (a marzo 2020, ndr), perché abbiamo avuto la prova che non c’era un numero sufficiente di seggiolini sul mercato. Non sarebbe giusto punire chi non ha colpe”

 

Si pensava di avere tempo fino a marzo. E invece no: il dispositivo anti-abbandono sulle auto in cui viaggiano bambini sotto i 4 anni è obbligatorio da ieri, giovedì 7 novembre. Ad annunciarlo una circolare ministeriale che ha spiazzato tutti: i produttori, i negozianti, le famiglie.
Proviamo a ricapitolare la questione con la spiegazione che ci viene fornita dal comandante della Municipale di Fossano, Giacomo Cuniberti: "la norma sul dispositivo anti-abbandono è stata inserita nell’articolo 172 del codice della strada con la legge 117/2018. Prevedeva l’entrata in vigore dal primo luglio 2019 previa pubblicazione del Decreto ministeriale contenente le caratteristiche tecniche necessarie per tali dispositivi e 120 giorni dopo la pubblicazione del Dm, in modo tale che le aziende produttrici potessero organizzarsi. A luglio il Dm non era ancora pronto e quindi non è scattato l’obbligo. Quest’ultimo provvedimento è arrivato il 2 ottobre 2019 (pubblicato il 23 ottobre)". Sembrava che 15 giorni dopo sarebbero diventate obbligatorie solo le caratteristiche tecniche, cui produttori e acquirenti avrebbero dovuto conformarsi, lasciando 120 giorni (quindi fino a marzo 2020) a loro per mettersi in regola e alle famiglie per acquistare il dispositivo. Una interpretazione avallata informalmente dallo stesso ministero delle Infrastrutture: il Consiglio di Stato, nel suo parere sul Dm, aveva osservato che occorreva lasciare tempo per adeguarsi. È anche vero, però, che la legge 117/2018 prevedeva non solo i 120 giorni, ma anche un’entrata in vigore comunque non successiva al 1° luglio 2019.
Con una circolare del 6 novembre, invece, il Ministero dell'Interno ha stabilito l’immediata entrata in vigore della norma e l’obbligo (anch’esso immediato) per le famiglie di adeguarsi. Previste anche sanzioni a chi non è dotato di dispositivo. Un punto, quello delle sanzioni che potrebbe essere "sospeso" per dare più tempo alle famiglie di adeguarsi.

Come deve essere il dispositivo

  • Deve essere in grado di attivarsi automaticamente ad ogni utilizzo, senza ulteriori azioni da parte del conducente
  • Deve dare un segnale di conferma al conducente nel momento dell’avvenuta attivazione
  • Nel caso in cui il dispositivo rilevi la necessità di dare un segnale di allarme, quest’ultimo deve essere in grado di attirare l’attenzione del conducente tempestivamente attraverso appositi segnali visivi e acustici o visivi e aptici, percepibili all’interno o all’esterno del veicolo
  • Se alimentato da batteria deve essere in grado di segnalare al conducente livelli bassi di carica rimanente
  • I dispositivi possono essere dotati di un sistema di comunicazione automatico per l’invio, per mezzo delle reti di comunicazione mobile senza fili, di messaggi o chiamate.

Non occorre un’omologazione specifica da parte di un’autorità di controllo: la responsabilità di verificare la conformità a queste caratteristiche è dell’azienda che immette i dispositivi sul mercato.

Le sanzioni

Per chi non installerà uno di questi dispositivi sono previste multe dagli 81 ai 333 euro (che si riducono a 58 euro e 10 se si paga entro cinque giorni) e la decurtazione di 5 punti dalla patente. Si prevede invece la sospensione della patente da 15 giorni a due mesi, se viene colto a commettere la stessa infrazione più di una volta nel giro di due anni. Nell’immediato non sono previsti controlli mirati”, aggiunge il comandante Cuniberti.

Il bonus

Per agevolare l’acquisto dei dispositivi, nel Decreto Fiscale è stato istituito un fondo e il riconoscimento di un contributo economico di 30 euro per ciascun dispositivo acquistato (attingendo a circa 15 milioni di euro per il biennio 2019-2020, quindi fino a esaurimento). Nei prossimi giorni verrà approvato il Decreto che disciplina le modalità per l’erogazione del contributo. Il ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, Paola De Micheli,  ha postato un video su Facebook in cui invita le famiglie a «conservare le ricevute di acquisto» per accedere alle agevolazioni in via di definizione.

“Una tassa indiretta sulle spalle delle famiglie”

“Le famiglie hanno accolto con sorpresa l’anticipazione a oggi della messa in vigore della normativa che obbliga ad avere seggiolini dotati di sensore antiabbandono in auto. Si era parlato di marzo 2020, invece si parte a novembre. Siamo sempre favorevoli a tutte le azioni utili ad evitare tragedie come quelle accadute in passato, ma siamo convinti che questa sia di fatto una tassa indiretta sulle spalle delle famiglie con figli, che le metterà in difficoltà”. È l’opinione espressa da Emma Ciccarelli, vicepresidente del Forum delle associazioni familiari, in merito all’attivazione della nuova normativa. “Pare quasi che lo Stato si ricordi dei nuclei familiari solo per accorpare sanzioni, anziché premiarli per aver messo al mondo dei figli – aggiunge -. Il Forum Famiglie chiede che le sanzioni previste per chi non fosse in regola con la nuova normativa vengano ‘congelate’ almeno fino a quando non saranno emanate disposizioni chiare sull’erogazione del contributo statale per chi dovrà acquistare gli adattatori o i nuovi seggiolini”. Ciccarelli conclude: “Confidiamo, inoltre, nell’impegno del Governo a informare in modo adeguato le famiglie, mettendole in condizione di provvedere ed evitare le sanzioni”.