Servizio idrico: 66 milioni per liquidare i soci privati

È il rimborso richiesto dai partner delle società miste per “togliere il disturbo”. Ma nuove nubi (politiche) aleggiano sull’orizzonte della gestione pubblica

Acqua pubblica - Conferenza d'ambito - Foto d'archivio
Foto d'archivio. Una seduta della Conferenza d'ambito sulla gestione del servizio idrico

Ammonta a 66 milioni di euro la somma che i partner privati delle società miste che gestiscono il servizio idrico in provincia (tra cui Tecnoedil, socio di Alpi acque) chiedono per “togliere il disturbo”. È il costo della loro liquidazione - ovvero della remunerazione degli investimenti già effettuati che non potranno più recuperare con le tariffe – che permetterà di arrivare alla gestione unica, e tutta pubblica, di acquedotto, fognature e depurazione per tutti i Comuni della provincia. L’importo della richiesta è stato comunicato lunedì 28 ottobre  e ora sarà sottoposto al vaglio dell'Autorità d'ambito, che ha affidato l’incarico alla società Hydrodata. Ma nuove nubi (politiche) aleggiano sull'orizzonte della gestione pubblica.

Articolo completo su "la Fedeltà" di mercoledì 13 novembre