L’Amministrazione comunale di Fossano lo ha accolto lo scorso 19 novembre, nel pomeriggio. Marco Togni, ingegnere 37enne della Liguria, sta attraversando tutta l’Italia a piedi. La sua avventura ha un obiettivo - quello di sensibilizzare sui diritti di quanti sono stati colpiti dalla Sclerosi multipla.
“Accogliamo molto volentieri questa iniziativa - ha detto l’assessora Donatella Rattalino, che ha dato il benvenuto a Togni insieme con il sindaco Dario Tallone e l’assessore David Paesante -. Il tema è molto importante. Ho vissuto «a tu per tu» con persone affette da sclerosi multipla: conosco i loro disagi, ma anche la forza interiore”.
Quello di attraversare il Paese a piedi era, per Togni, un sogno antico. “Non volevo compiere il giro d’Italia per puro piacere - ha spiegato l’ingegnere -. Un’amica mi ha detto: «Cammina per chi fa fatica a camminare». Così ho contattato l’Associazione italiana Sclerosi multipla”.
Quest’ultima ha la sede centrale a Genova e per questo motivo - ma anche perché è la città dove crollò il ponte Morandi - il capoluogo ligure è diventato il punto di partenza per il viaggio di Togni e sarà il punto di arrivo: “Il ponte Morandi - ha aggiunto l’ingegnere - è simbolo di caduta e rinascita. Per i malati di sclerosi multipla la caduta è il momento in cui ricevono la diagnosi; la rinascita quando riescono a reagire, anche grazie alle terapie”. Conclusa la tappa Savigliano-Fossano, Togni è partito per Mondovì e di qui proseguirà per la Liguria. L’«approdo» a Genova è previsto per il 30 novembre: a quel punto l’ingegnere, partito lo scorso 17 marzo, avrà percorso circa 6mila chilometri.
Nei Comuni dove ha fatto tappa, Togni ha lasciato una copia della Carta dei diritti delle persone con Sclerosi multipla. Malattia - è stata ricordato nel Palazzo comunale di Fossano - che colpisce soprattutto donne fra i 20 e i 30 che vivono in zone con clima temperato e che può manifestarsi perfino in età pediatrica. “Non c’è una cura per la sclerosi multipla, ma 16 terapie che ne rallentano la progressione - ha spiegato Togni -. Una persona con sclerosi multipla dev’essere consapevole che questa malattia la accompagnerà per tutta la vita, a meno che si trovi una cura; ma non per questo deve rinunciare alle sue attività e può continuare a lavorare”.