“Abolite il pedaggio tra Ceva e Savona”

L'assenza di aumenti non basta: gli autotrasportatori chiedono di più per compensare la mancanza di infrastrutture adeguate

L'autostrada Torino-Savona

Il non-aumento dei pedaggi è una buona notizia. Ma non basta: serve di più a fronte dei limiti infrastrutturali di Piemonte e Ligura con cui deve misurarsi chi viaggia. A prendere posizione è la Confartigianato Trasporti Piemonte.

“Anche se quest’anno - dice il presidente Aldo Caranta - non è previsto un aumento delle tariffe dei pedaggi autostradali, a nome delle 6.400 imprese artigiane piemontesi degli autotrasportatori chiediamo di abolire temporaneamente il pedaggio sul tratto Ceva-Savona: con la quantità di lavori e rallentamenti dovuti alla manutenzione stradale, i nostri autotrasportatori impiegano il doppio di tempo per raggiungere le loro mete lavorative, dovendo transitare, a mo’ di slalom,tra mille ostacoli, viabilità modificata, ponti a rischio e strade impercorribili. Chiediamo alla politica maggior rispetto per la nostra categoria che ogni giorno, prima di pianificare l’iter lavorativo, deve guardare le previsioni del tempo, scongiurare disastri idrogeologici, barcamenarsi tra percorsi modificati, pagare alti pedaggi autostradali senza che migliorino i servizi offerti”.

“Un settore, quello del trasporto merci - aggiunge Giorgio Felici, presidente di Confartigianato Piemonte -, in costante squilibrio tra fatturati che si sgonfiano da una parte e, dall’altra, gasolio, pedaggi, assicurazioni, costi di esercizio e tasse che crescono. A tutto ciò si devono aggiungere il cronico deficit infrastrutturale, la concorrenza sleale che opera senza regole e prezzi sottocosto e il ritardo nei pagamenti, senza dimenticare le variabili locali come la viabilità inadeguata, ovvero strade che aprono e chiudono secondo le condizioni meteo o il dissesto idrogeologico”.