Incidenti mortali, “Allarme resta alto”

Nel 2019 in Granda lo stesso numero di decessi dei 12 mesi presenti - Tra le vittime numerosi pedoni e motociclisti

Come nel 2018. I morti per incidenti stradali in provincia di Cuneo durante lo scorso anno è uguale a quello dei 12 mesi precedenti. A San Silvestro si contavano, infatti, 44 decessi.

A farlo sapere è l’Ufficio stampa della Provincia, che di anno in anno registra il numero di morti sulle strade per seguirne l’andamento. E i 44 “codici neri” con cui si è chiuso il 2019 rappresentano “un dato molto pesante, ma sostanzialmente stabile rispetto agli ultimi anni”. Un dato, inoltre, che deve essere letto “alla luce dei sempre più pressanti inviti alla prudenza, a moderare la velocità e ad aver consapevolezza del pericolo rappresentato dalla distrazione per l’uso dei telefonini in auto”. L’allarme sulla sicurezza stradale, insomma, deve “restare alto”, perché i tentativi di sensibilizzare su questo tema hanno avuto un effetto solo in parte soddisfacente.

Sul totale delle persone decedute lungo le strade cuneesi, 8 sono pedoni, 7 motociclisti e 3 ciclisti. Non trascurabile neppure il numero degli anziani deceduti, colpiti da un malore mentre erano alla guida o travolti sulle strisce pedonali.

Il “rilevamento” effettuato dalla provincia di Cuneo si basa su fonti giornalistiche e viene confrontato con i dati a disposizione della Polizia stradale del capoluogo. Ha il merito di indicare, dal 1998, “l’andamento statistico del fenomeno” e permette quindi di rilevare “come negli ultimi vent’anni la situazione sia cambiata”. Appunto nel 1998 i morti registrati in provincia di Cuneo furono ben 138; fortunatamente poi si cominciò a diminuire (125 morti nel 1999, 122 nel 2000, 115 nel 2001, 116 nel 2002, 116 nel 2003, 105 nel 2004, 83 nel 2005, 71 nel 2006, 78 nel 2007 e 72 nel 2008), mente negli ultimi undici anni, dal 2009 al 2019, si è scesi soltanto una volta sotto la soglia dei 40 morti all’anno (nel 2016, quando i decessi furono 33) e la media si aggira intorno ai 50 (nel 2009 57 decessi, nel 2010 68, nel 2011 51, nel 2012 51, nel 2013 48, nel 2014 42, nel 2015 55, nel 2016 33, nel 2017 59 e nel 2018 44).

Concludono dalla Provincia: “Le principali cause di incidenti restano le distrazioni - causate dall’uso di cellulari, ma anche da stati di ebbrezza e per effetto di stupefacenti -, la velocità troppo elevata, le mancate precedenze e i sorpassi. Secondo gli ultimi dati diffusi a livello nazionale dal rapporto Aci-Istat, l’obiettivo per il 2020 di non superare le 2mila vittime sarà sicuramente mancato, dal momento che il dato in Italia è ben oltre le 3mila. Nel Cuneese molti incidenti mortali derivano anche dalla vastità del territorio e dall’assenza di grandi infrastrutture autostradali, che obbliga al ricorso della normale viabilità per spostamenti tra i tanti piccoli centri”.