In migliaia alla fiaccolata silenziosa di Mondovì

Per dire no ad ogni forma di razzismo, di intolleranza, alle parole di odio

Paolo Rolfi legge alcuni passi dal libro della madre Lidia
Paolo Rolfi legge alcuni passi dal libro della madre Lidia

C’erano migliaia di persone alla fiaccolata silenziosa contro l’antisemitismo e il razzismo che si è svolta lunedì sera, Giornata della Memoria, a Mondovì. Hanno marciato in silenzio per dire no ad ogni forma di razzismo, di intolleranza, alle parole di odio. Certamente quelle apparse sulla porta di casa di Lidia Rolfi, ma anche quelle che devastano il web ogni giorno (a volte alimentate da frasi irresponsabili di alcuni noti esponenti politici).
Il corteo è stato aperto davanti al Municipio dal sindaco Paolo Adriano e dal vescovo mons. Egidio Miragoli. Al loro fianco, decine di sindaci in fascia tricolore, amministratori comunali, esponenti di istituzioni, enti e associazioni di ogni dove. E poi, a seguire, migliaia di cittadini, uomini, donne, molti giovani e bambini. Senza bandiere, tranne i gonfaloni di Comune, Provincia, Regione e quello dell’Anpi. Al termine del corteo, il fiume di folla si è raccolto in piazza Ferrero dove il nipote Paolo Rolfi ha letto alcuni passi dal libro “Le Donne di Ravensbruck”, il più famoso fra gli scritti di memorie della nonna. Altri passi sono stati letti da Aldo Rolfi (nella foto), figlio di Lidia, che vive nella casa la cui porta è stata imbrattata dalla scritta antisemita. Davanti alla quale sono sfilati in tanti, in silenzio, prima di tornare a casa.