L’Azione cattolica ha vissuto sabato scorso la 17ª assemblea diocesana. I delegati hanno eletto il nuovo Consiglio che il 10 febbraio sarà convocato per nominare la Presidenza; tra i suoi compiti iniziali anche quello di indicare la terna di nomi da cui il Vescovo sceglierà il Presidente diocesano che guiderà l’Ac fino al 2023. L’assemblea ha anche votato il documento finale che servirà ad orientare il cammino nel prossimo triennio.
Sono tante le sfide che l’Ac è chiamata a raccogliere nei prossimi anni. La prima è stata indicata chiaramente dal vescovo nel suo intervento: inserirsi attivamente nel percorso che porterà all’unificazione delle diocesi di Fossano e di Cuneo. “Camminiamo insieme, un cuor solo e un’anima sola, nella stessa direzione” ha detto mons. Delbosco. Occorre collaborare attivamente a creare le condizioni di questo passaggio perché, è l’invito del vescovo, “l’azione dell’Ac deve avere una forte ricaduta nella vita della Chiesa locale”. Tutto ciò significherà innanzitutto lavorare insieme all’Azione cattolica di Cuneo (che sta attraversando un momento di travaglio) per unificare gradualmente le due associazioni.
Una seconda sfida emerge dai delegati presenti all’assemblea di sabato scorso. Il colpo d’occhio in sala restituiva una preponderante presenza di giovani e giovani-adulti che poi di fatto si è tradotta in un Consiglio dall’età media piuttosto bassa. Ora, il rinnovamento (come per tutte le realtà rappresentative, non solo quelle associative) è un processo complesso. Da un lato è necessario perché immette nuove energie, dall’altro se squilibrato rischia di “perdere” l’eredità storica e il bagaglio di competenze che per un’associazione come l’Ac è fondamentale. Bene ha fatto Gian Mario Tomatis (chiamato sabato scorso a moderare l’assemblea) a ripercorrere, attraverso un sintetico ma puntuale racconto, la storia dell’Ac, a livello nazionale e a Fossano, dalle origini fino agli anni Ottanta passando per il nuovo Statuto del 1969. Richiamando quelle figure (Natalino Bergese, don Tony Grasso junior, Ornella Operti, don Mario Picco solo per citarne alcune...) che “hanno fatto” l’Ac in diocesi di Fossano.
Per questo ci vorrà grande equilibrio e discernimento, da parte del Consiglio prima e del Vescovo poi, nel saper indicare (nella terna) una figura capace di raccogliere questa eredità e di garantire l’unitarietà dell’associazione, senza essere troppo sbilanciata su un settore.
Su La Fedeltà del 5 marzo una ampio estratto del documento finale votato dall'assemblea e la composizione del nuovo Consiglio diocesano di Ac