Seicentomilamila euro. È la cifra - non elevata a paragone con quella prevista per Caselle, ma comunque non trascurabile - che giungerebbe a Levaldigi se andasse in porto il tentativo, da parte dell’Amministrazione Cirio, di sbloccare “6 milioni di euro di risorse regionali da destinare al sostegno e alla promozione degli scali piemontesi, ad oggi inutilizzabili perché a rischio di essere considerati dall’Europa «aiuti di Stato» non compatibili con il Trattato Ue”. Di recente, il governatore del Piemonte ha incontrato a Bruxelles il capo dell’unità Trasporti della direzione Concorrenza della Commissione Ue, Sophie Moonen, per affrontare il tema.
Cirio sottolinea di aver chiesto questo incontro per sbloccare risorse “fondamentali per il rilancio dei due aeroporti di Torino-Caselle e Cuneo-Levaldigi”. E aggiunge che “la strada intrapresa dalla precedente Amministrazione regionale, improntata ad azioni di co-marketing con le compagnie aeree, violava le normative europee sugli aiuti di Stato e per questo era stata bloccata sul nascere”.
L’incontro ha permesso “l’avvio di un confronto tecnico-giuridico per trovare una soluzione che, pur nel pieno rispetto delle regole di concorrenza in Europa, consenta di investire sul futuro degli aeroporti piemontesi”. Per questo il governatore del Piemonte si dice soddisfatto: “Gli uffici della Commissione europea - riferisce - hanno dato la propria disponibilità ad approfondire nelle prossime settimane le soluzioni possibili per superare la situazione di empasse, che penalizza due infrastrutture indispensabili allo sviluppo del territorio”.
Per lo scalo di Caselle la Regione ha a disposizione 5,4 milioni di euro, sul totale di 6. L’investimento verrebbe erogato attraverso tre annualità.