Venti di tempesta al San Camillo. Soffiano sull’amministrazione della Casa di riposo e arrivano dal sindacato Alssap a cui aderisce la maggior parte delle dipendenti dell’Istituto.
Il caso è legato al passaggio, avvenuto il 1° gennaio 2020, dal vecchio contratto (per gli enti pubblici) a quello nuovo (per gli enti privati), che ha carattere più restrittivo di quello che lo precedeva. È una delle conseguenze - la più attesa e la più temuta - della trasformazione dell’Istituto da ente di diritto pubblico a Fondazione di diritto privato, avvenuta poco più di dodici mesi fa: una delle “medicine amare” per rimettere in sesto i conti del San Camillo, ancora convalescente dopo la sbornia del maxi-disavanzo di alcuni anni fa.
Giovedì 13 febbraio, a un mese e mezzo dalla sua entrata in vigore, il sindacato Alssap, con il segretario regionale Agostino Valenti e tre Rsu, ne ha discusso con il presidente dell’Istituto Bruno Actis affiancato dalla direttrice Maria Belluomo e da un consulente del lavoro. Il giorno dopo ha diramato un comunicato molto duro.
Articolo completo su "la Fedeltà" di mercoledì 19 febbraio