Al via la stagione di pesca in Granda

Vademecum della Provincia di Cuneo: tutto quello che bisogna sapere prima di gettare l'amo

Una gara di pesca a Fossano

Domenica 23 febbraio apre la stagione di pesca in tutte le acque dei torrenti della Granda. La pesca è consentita tutti i giorni dall’alba al tramonto fino a domenica 4 ottobre, con l’esclusione di laghi e bacini montani al di sopra dei 1.000 metri di altitudine, dove l’attività ittica sarà aperta soltanto dal 7 giugno.

Per questa stagione aumentano le zone “no kill”. L’obbligo di ributtare il pesce in acqua vale da tempo in alcuni tratti: nel fiume Bormida a Saliceto, nel tratto a monte compreso tra Località Pian Rocchetta e località Sattamini; nel torrente Grana, nel concentrico del comune di Monterosso Grana; nel fiume Stura, nel comune di Moiola dal ponte San Membotto sino al confine con Gaiola e a Cuneo nel tratto compreso tra la pedancola “Vassallo”  ed il ponte Vecchio di Cuneo; nel torrente Varaita nel comune di Sampeyre, dal ponte della strada provinciale 8 in frazione Rore al ponte di Frassino; nel fiume Tanaro a Garessio, dalla confluenza del torrente Piangranone a valle fino al confine comunale con Priola; nel fiume Po in valle Po, da Ostana al ponte di Oncino. Si aggiungono due zone solo per la carpa, sul fiume Tanaro a Niella Tanaro dalla diga a monte del mulino Tomatis fin oltre la zona “Beton Tanaro” e nel comune di Narzole tra la zona a monte del Dde e la diga a valle da cui si dirama il canale Isorella; infine sul torrente Maira, oltre alla zona già esistente, nei comuni di Marmora, Stroppo e Prazzo sono state istituite altre due zone nella parte di pianura, così come nel comune di Cavallermaggiore nel tratto dal ponte della provinciale 129 a valle sino allo sbarramento a valle dell’ex ponte ferroviario e nel comune di Cavallerleone nel tratto a monte della Pedaggera sino allo sbarramento del canale Brunotta.

La pesca nelle zone dei torrenti Varaita, fiume Tanaro e fiume Stura è soggetta al versamento di 15 euro alla Provincia di Cuneo. Per il resto, rispetto all’anno scorso, non ci sono particolari novità: i versamenti della licenza di pesca vanno entrambi intestati alla Regione. Per pescare nelle acque interne del Piemonte bisogna essere muniti di licenza, di cui esistono 3 tipi (A, per il pescatore che esercita la pesca come attività professionale; B e D, per il pescatore dilettante). La licenza di pesca vale 365 giorni dalla data di versamento delle tasse e consente la pesca in tutte le acque interne italiane non sottoposte a diritti di pesca esclusivi. Sono esonerati dal pagamento delle tasse i cittadini italiani minori di anni 14 o soggetti alla legge 104 sull’handicap. La legge regionale sulla pesca consente anche al pescatore occasionale di pescare con il permesso giornaliero (al costo 5 euro); il permesso è valido esclusivamente per un giorno nelle acque comprese nel territorio della provincia che lo rilascia. Per esercitare poi la pesca nelle acque “in concessione”, il pescatore dovrà versare un ulteriore importo al titolare del diritto di pesca.

Per la salvaguardia della fauna ittica durante le fasi di riproduzione, sono previsti sul territorio della provincia di Cuneo periodi di divieto di pesca per singole specie; vi sono poi specie che non sono pescabili in tutte le acque regionali (la lampreda padana, lo storione comune, storione cobice e il cobite mascherato ed il gambero di fiume autoctono). Confermato, infine, il divieto di pesca al temolo su tutto il territorio provinciale sino al 31 dicembre 2021, così come è sempre vietata la pesca all’anguilla su tutto il territorio regionale.

Altre informazioni sul sito della Provincia di Cuneo o contattando il settore Presidio del territorio della Provincia allo 0171.445365.