I test effettuati sui due pazienti dell'ospedale di Savigliano che presentavano sintomi sospetti hanno dato esito negativo: non hanno contratto il coronavirus. E' stato invece confermato il contagio di un torinese 40enne, che avrebbe avuto contatti con le persone colpite in Lombardia e che ha accusato i primi sintomi lo scorso giovedì. E' questa, al momento, la situazione in Piemonte, dove quindi si registra quindi un solo caso di coronavirus.
In Regione è stata attivata l'Unità di crisi permanente, che garantirà un monitoraggio continuo dell'emergenza, come spiega il governatore Cirio in un video pubblicato sul suo profilo Facebook. "La situazione è sotto controllo", ha assicurato il presidente della Regione.
Poco prima che emergesse il caso di Torino si era svolta una riunione straordinaria, nella sede dell’assessorato alla Sanità del Piemonte, della task force regionale sul coronavirus: si è così "fatto il punto della situazione in Piemonte, dopo i primi casi di contagio in Lombardia". L’assessore regionale alla Sanità Icardi ha presentato la nuova ordinanza emanata dal ministro della Salute, che prevede misure di "isolamento quarantenario obbligatorio" per quanti hanno avuto "contatti stretti con un caso risultato positivo" e dispone "la sorveglianza attiva con permanenza domiciliare fiduciaria per chi è stato nelle aree a rischio negli ultimi 14 giorni, con obbligo di segnalazione da parte del soggetto interessato alle autorità sanitarie locali". Alla riunione hanno partecipato i direttori generali e sanitari delle Asl e delle Aso piemontesi, i responsabili del Seremi (Servizio di riferimento regionale di epidemiologia per la sorveglianza e il controllo delle malattie infettive) di Alessandria, il dirigente responsabile del settore Programmazione dei servizi sanitari regionali, i responsabili dei Servizi di emergenza 118 e della Protezione civile del Piemonte; si è seguita in videoconferenza la riunione della Unità di emergenza nazionale, in collegamento dalla sede della Regione Lombardia. L'assessore Icardi sottolinea attraverso una nota "come il Sistema sanitario piemontese stia agendo con la massima attenzione, assicurando il pieno rispetto dei protocolli sanitari appropriati alle diverse situazioni".
Chi teme di essere stato colpito dal coronavirus è invitato a contattare il proprio medico di famiglia (o, al di fuori del suo orario, la "guardia medica") o telefonare ai numeri 112 o 1500. Occorre evitare di recarsi nei Pronto soccorso.