“Desidero esprimere nuovamente la mia vicinanza ai malati del Coronavirus e agli operatori sanitari che li curano, come pure alle autorità civili e a tutti coloro che si stanno impegnando per assistere i pazienti e fermare il contagio”. È l’appello lanciato dal Papa, prima dei saluti ai fedeli di lingua italiana che, come di consueto, concludono l’appuntamento del mercoledì in piazza San Pietro con i fedeli.
È la terza volta che Francesco interviene pubblicamente sul Covid 19. Durante l’udienza generale del 12 febbraio scorso aveva elevato una preghiera “per i fratelli cinesi che soffrono questa malattia così crudele. Che trovino la strada della guarigione il più presto possibile”. Una preghiera anche dopo l’Angelus del 26 gennaio: “Il Signore accolga i defunti nella sua pace, conforti le famiglie e sostenga il grande impegno della comunità cinese già messo in atto per combattere l’epidemia”. Chiedersi “cosa significa spiritualmente il deserto, per tutti noi, anche noi che viviamo in città”, l’invito al centro della catechesi odierna, all’inizio del cammino quaresimale che comincia oggi, Mercoledì delle Ceneri, e che tra quaranta giorni ci porterà a celebrare la Pasqua, “cuore dell’anno liturgico e della fede”.
“La Quaresima è il tempo propizio per fare spazio alla Parola di Dio. È il tempo per spegnere la televisione e aprire la Bibbia. È il tempo per staccarci dal cellulare e connetterci al Vangelo”, il triplice imperativo del Papa... continua a leggere.
(fonte SIR)