Vertenza sui contratti al San Camillo, la Fondazione: “Accuse diffamatorie”

Il presidente Bruno Actis ribatte al sindacato Alssap: “Il passaggio al regime privatistico è dovuto per legge”

Bruno Actis, presidente della Fondazione San Camillo
Bruno Actis, presidente della Fondazione San Camillo

“Abbiamo fatto quanto possibile, in piena trasparenza, per concertare una soluzione che tutelasse le lavoratrici e garantisse il corretto funzionamento della struttura”.  Ma, “durante tutto il periodo delle trattative, Alssap ha costantemente ribadito il suo totale disaccordo sulla trasformazione dei contratti da pubblici a privati e sull’applicazione del Ccnl Uneba, non comprendendo che tale trasformazione e la conseguente applicazione del contratto esulano dalla discrezionalità della struttura e si sono rese inevitabili e non procrastinabili per effetto delle modifiche legislative intervenute”.

Sono i due passaggi chiave della nota con cui il presidente Bruno Actis, all’indomani del Cda di giovedì 20 febbraio, risponde alle accuse del sindacato Alssap di aver “violato i protocolli sindacali” “decidendo unilateralmente” il passaggio - in vigore dal 1° gennaio 2020 - dal vecchio contratto (per gli enti pubblici) a quello nuovo (per gli enti privati) per le dipendenti dell’Istituto, in conseguenza della trasformazione dell’ex Ipab in Fondazione di diritto privato, avvenuta l’11 dicembre 2018.

Actis parla di "accuse diffamatorie" e si riserva “il diritto di sporgere querela presso le opportune sedi giudiziarie”.

Articolo completo su "la Fedeltà" di mercoledì 26 febbraio