“Abbiamo fatto quanto possibile, in piena trasparenza, per concertare una soluzione che tutelasse le lavoratrici e garantisse il corretto funzionamento della struttura”. Ma, “durante tutto il periodo delle trattative, Alssap ha costantemente ribadito il suo totale disaccordo sulla trasformazione dei contratti da pubblici a privati e sull’applicazione del Ccnl Uneba, non comprendendo che tale trasformazione e la conseguente applicazione del contratto esulano dalla discrezionalità della struttura e si sono rese inevitabili e non procrastinabili per effetto delle modifiche legislative intervenute”.
Sono i due passaggi chiave della nota con cui il presidente Bruno Actis, all’indomani del Cda di giovedì 20 febbraio, risponde alle accuse del sindacato Alssap di aver “violato i protocolli sindacali” “decidendo unilateralmente” il passaggio - in vigore dal 1° gennaio 2020 - dal vecchio contratto (per gli enti pubblici) a quello nuovo (per gli enti privati) per le dipendenti dell’Istituto, in conseguenza della trasformazione dell’ex Ipab in Fondazione di diritto privato, avvenuta l’11 dicembre 2018.
Actis parla di "accuse diffamatorie" e si riserva “il diritto di sporgere querela presso le opportune sedi giudiziarie”.
Articolo completo su "la Fedeltà" di mercoledì 26 febbraio