I Vescovi del Piemonte (visto il decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri e l’ordinanza del Presidente della Giunta regionale del 1° marzo) hanno stabilito che in tutte le chiese della regione si riprenda la celebrazione delle messe festive e feriali e dei funerali (con o senza la messa) seguendo le norme indicate dalle autorità civili: in particolare occorre adottare misure organizzative tali da evitare assembramenti di persone. Inoltre, durante le messe si chiede a tutti i fedeli di ricevere la comunione eucaristica in mano (e non in bocca), di astenersi dal segno di pace e di non usare le acquasantiere.
In concomitanza con la riapertura delle scuole e il ritorno alle lezioni (che sono slittate da mercoledì 4 a lunedì 9 marzo), potranno riprendere tutte le altre attività ordinarie (catechismi, oratori, incontri di formazione, ecc…).
Le disposizioni sono state emanate nella mattinata di oggi, lunedì 2 marzo, a firma di mons. Cesare Nosiglia (arcivescovo di Torino), Presidente della Conferenza Episcopale Piemontese.
Le messe sono riprese in tutto il Piemonte fin da ieri, prima domenica di Quaresima. A conclusione delle messe, è stato celebrato il rito delle ceneri (che era stato cancellato il Mercoledì delle ceneri).
Card. Bassetti: “Un’occasione per ritrovare una solidarietà che ci rende fratelli”
Anche la Conferenza episcopale italiana (Cei), in mattinata ha pubblicato un comunicato in cui si legge: «Non è mancato in questi giorni un dialogo serrato tra la Segreteria Generale della Cei e le Istituzioni del Paese, in cui si sono condivise la preoccupazione per la salute di tutti e la collaborazione per ridurre smarrimenti e paure e, nel contempo, sono state rappresentate le attese delle comunità cristiane. “A questo punto, il pieno rispetto delle disposizioni governative esprime la doverosa disponibilità a condividere fino in fondo le difficoltà che il Paese sta attraversando – commenta il card. Gualtiero Bassetti, Presidente della Cei –: è il momento di una corresponsabilità nella quale la Chiesa porta il suo contributo di preghiera, di speranza e di prossimità. Questa prova deve poter costituire un’occasione per ritrovare una solidarietà che affratella”».