“Blindate” Asti e le province di confine con la Lombardia. Misure più severe anche per Cuneo

Prevista la chiusura temporanea di sale da ballo, sale giochi, sale scommesse, pub e sale bingo. Obbligo ai titolari di bar e ristoranti di far rispettare agli avventori la distanza di sicurezza. Adesso contingentato ai locali commerciali.

Pronto soccorso dell'ospedale Molinette, Torino, 06 marzo 2020

Non soltanto Asti e Alessandria. Anche le province del Verbano-Cusio-Ossola, di Novara e di Vercelli saranno soggette alle misure più rigide, stabilite dal governo, per contenere il contagio da Coronavirus in Lombardia e in altre 14 province del Nord-Italia.
Il Decreto è stato varato nella notte. Chi vive in queste province dovrà evitare ogni spostamento in entrata e in uscita, salvo quelli motivati da indifferibili esigenze lavorative o situazioni di emergenza. È consentito il rientro presso il proprio domicilio o residenza a chi si trovasse nelle prime ore di domenica fuori da queste zone. Gli spostamenti dovranno essere giustificati alle forze dell'ordine presenti ai varchi o di pattuglia sul territorio.
Numerose le limitazioni: vietata qualsiasi manifestazione sportiva con pubblico, sospese tutte le manifestazioni organizzate in luogo pubblico o privato, chiusi cinema, teatri, discoteche e sale da ballo; sospese le cerimonie civili e religiose, comprese quelle funebri, le attività di palestre, centri sportivi, piscine, centri natatori, centri benessere e ricreativi; consentita l’attività di ristorazione e bar dalle 6 alle 18 a patto che il gestore faccia rispettare la distanza di un metro tra gli avventori; chiuse nelle giornate festive e prefestive le medie e grandi strutture di vendita e i negozi all’interno dei centri commerciali. Il Decreto consente l'apertura dei luoghi di culto se viene rispettato il metro di distanza tra i fedeli e dispone che i dipendenti pubblici e privati ricorrano al congedo ordinario o alle ferie, oppure siano autorizzati al "lavoro agile".
Per le province di Torino, Cuneo e Biella devono invece essere rispettate le limitazioni valide per il resto del territorio nazionale. Con qualche irrigidimento in più rispetto alla settimana appena passata, che consiste nella chiusura temporanea di sale da ballo, sale giochi, sale scommesse, pub e sale bingo e locali assimilati. E nell’obbligo imposto ai titolari di bar e ristoranti (senza le limitazioni orarie previste nelle province di confine) di far rispettare agli avventori la distanza di sicurezza. Stessa misura per i locali commerciali, che devono garantire modalità contingentate di accesso.
Il compito di far rispettare i contenuti del decreto spetta ai prefetti, che possono avvalersi delle forze di polizia e del supporto dei Vigili del fuoco e dell'esercito.
Il mancato rispetto delle disposizioni può essere punito, salvo che il fatto costituisca più grave reato, ai sensi dell'articolo 650 del Codice penale, che sancisce l’arresto fino a tre mesi o l’ammenda fino a 206 euro.