Le nuove disposizioni emanate per il contrasto alla diffusione del coronavirus si traducono in un giro di vite ancora più stretto per quanto riguarda le nostre abitudini. E se l’invito pressante è quello a restare a casa, molti si chiedono quali sono le motivazioni che permettono di lasciare le proprie mura. Cerchiamo di fare chiarezza.
Com’è stato più volte ribadito, gli spostamenti sono consentiti per lavoro, salute o “necessità” (ad esempio il fare la spesa o il dover accudire un anziano). Queste motivazioni devono essere “auto-certificate” in caso di controllo da parte delle Forze dell’ordine, che potranno verificare la veridicità: ad esempio, se la persona fermata dichiara che si sta spostando per lavoro, gli agenti di Polizia o i carabinieri potranno contattare il datore di lavoro. È disponibile un modulo di autocertificazione, che chiunque può stampare (scaricalo da qui); a chi ne è sprovvisto sono le stesse Forze dell’ordine a consegnarlo in caso di controllo.
L’autocertificazione può essere richiesta anche a chi esce a piedi: anche per questo ci si chiede se sia vietato o meno fare una passeggiata. Al momento non risulta vietato, così come non è vietato praticare attività sportiva all’aperto purché ciò non avvenga in gruppo: in contesti come le città, dove gli spazi in cui si può fare una passeggiata o una corsa sono limitati, probabilmente è difficile compiere queste attività senza che, di fatto, si crei assembramento, mentre nelle aree di periferia o rurali lo stesso problema non dovrebbe presentarsi. “Via libera” ovviamente per chi deve portare il cane fuori per la pipì.