È morta giovedì mattina, a 87 anni, suor Lucia Bogliotti, missionaria comboniana originaria di San Lorenzo, da diversi anni ospite della casa delle suore comboniane di Bergamo, dopo 35 anni in Mozambico.
Suor Lucia, come tante altre consorelle (e la stessa madre superiora) è stata colpita dal corona virus che in questi giorni ha contagiato migliaia di persone in Lombardia e in particolare nel Bergamasco. Ricoverata in infermeria lunedì 9 marzo, le sue condizioni si sono subito aggravate.
Settima della numerosa famiglia di Tomaso e Maria Bogliotti della Giardina di San Lorenzo (10 figli, di cui uno solo in vita: Bartolomeo, residente a Cervere) a 18 anni aveva iniziato, a Verona, il percorso che l’ha portata alla professione religiosa; aveva poi vissuto due anni in Portogallo per apprendere la lingua prima di poter svolgere il suo servizio in Mozambico, iniziato nel ’56 (a 23 anni). Per molto tempo lei e le consorelle dovettero convivere con la situazione di conflitto generata dalla guerra di liberazione di cui suor Lucia parlava con comprensione: “Loro lottavano per la libertà del Mozambico - raccontava con il suo sorriso aperto – ma avevano bisogno di tutto e a volte portavano via anche a noi quel poco che avevamo…”.
Era molto legata al Mozambico, che ha dovuto lasciare, ormai anziana, per motivi di salute: è tornata in Europa per curare la vista restando alcuni anni a Lisbona, poi a Verona e infine a Bergamo. Ultimamente non vedeva più. Le dispiaceva non poter più leggere La Fedeltà. Finché l’udito l’ha accompagnata, si faceva leggere il settimanale diocesano dalle consorelle.
Donna solare, generosa, aperta ed empatica, aveva un profondo senso delle radici e della famiglia.
Il funerale si svolgerà, in forma privata, come prevedono le recenti norme, sabato 14 marzo nel cimitero monumentale di Bergamo.
Oltre al fratello Bartolomeo, lascia due cognate, tanti nipoti e pronipoti.
L’articolo completo e altri ricordi su La Fedeltà di mercoledì 18 marzo