Una chiesa in uscita… stando a casa

La domenica delle intenzioni del cuore, che ha radunato “a distanza” i cattolici, con il vivo desiderio di vivere la comunione e ascoltare “insieme” la Parola

Centallo Coronavirus Messaonline
Foto Salussolia

“Accetta il mio desiderio di te, Signore”. Potrebbe essere questo lo slogan (lanciato dai microfoni di Rai 1 da don Marco Pozza) che ha accomunato i cattolici, in relazione a questa prima settimana e domenica senza messa in presenza negli edifici ecclesiali. “Felicissimo che c'è un Dio che guarda alle intenzioni del cuore e questa è stata la domenica delle intenzioni”, ha aggiunto il cappellano del carcere di Padova. Una domenica, tuttavia, altrettanto ricca di celebrazioni eucaristiche ed iniziative spirituali, potremmo dire quasi più di una normale festività religiosa. Anche il Vescovo delle nostre diocesi di Cuneo e Fossano, Piero Delbosco, non ha fatto mancare la sua vicinanza attraverso la messa in onda su Telegranda, alle ore 11, ma così hanno fatto tanti altri sacerdoti, e molti altri ancora non l'hanno più proposta, perché nel frattempo le opportunità si erano oramai moltiplicate.
Certo, seguire una messa in casa non è come seguirla in presenza. Non c'è la ricezione fisica dell'eucarestia, per esempio. Ma la comunione spirituale che si è creata è stata davvero molto forte, come ci hanno testimoniato i fedeli della diocesi che abbiamo contattato. Persone impegnate in parrocchia o nei movimenti, che però, in questo articolo, vogliono essere menzionate non per il ruolo che hanno, ma semplicemente come cristiani che ci hanno “aperto” le porte di casa loro, per raccontarci come hanno vissuto questo primo tempo da cui è in vigore il decreto di restrizioni contro il coronavirus.

Sabrina Pelazza

Articolo completo su La Fedeltà del 18 marzo