Coronavirus, digitale, vita e fede. Un vademecum per orientarci

Una proposta del Servizio per l’Apostolato digitale dell'arcidiocesi di Torino

Roma, 12 marzo 2020. Don Maurizio Mirilli, parroco della parrocchia del SS. Sacramento a Roma. Santa Messa in streaming e distribuzione della Eucarestia per essere comunque vicini alla comunità parrocchiale durante il periodo del Coronavirus.
Foto Calvarese/SIR

“La pandemia che stiamo affrontando insieme, ci mette di fronte a sfide inedite ed inediti scenari sociali, ecclesiali e personali. Per fare fronte a tutto ciò, stiamo usando in modo massivo tecnologie digitali facendo inconsapevolmente un grande esperimento. Il digitale è uno strumento, ma non uno qualunque: è molto potente pur sembrando molto semplice, considerevolmente pervasivo pur restando domestico. La tecnica non è mai neutrale e nell’uso che facciamo o che essa fa di noi, si gioca la partita dell’umano ed in questi tempi anche di un annuncio autentico del divino”. Lo scrive don Luca Peyron, sacerdote di Torino, che si occupa del Servizio per l’Apostolato digitale nella diocesi metropolitana piemontese su incarico dell’arcivescovo Cesare Nosiglia.
“Papa Francesco ha chiesto di pregare affinché lo Spirito Santo dia ai pastori la capacità e il discernimento pastorale affinché provvedano misure che non lascino da solo il santo popolo fedele di Dio” prosegue Peyron. Che poi offre alcune considerazioni che “permettono di navigare in questo mare tempestoso, combattendo la buona battaglia e conservando la fede”. Un vero e proprio vademecum (si può scaricare da questa pagina) che può essere utile anche a sacerdoti, diaconi e operatori pastorali delle nostre diocesi in Granda. Una piccola guida che contiene “qualche idea su come usare la tecnologia, qualche suggerimento per cominciare a capire un po’ meglio il peso reale che può avere nella nostra vita, qualche intuizione per restare umani e credenti...”.