In attesa dei rinforzi (Verduno in primis), è l’avamposto della provincia Granda in questa battaglia epocale contro il virus, con i suoi 80 posti letto ordinari dedicati più altri 17 in terapia intensiva. È il Carle di Cuneo, l’ospedale hub della Granda per la lotta contro il Covid-19. E tra i medici “in trincea” può contare su Valerio Del Bono, primario della struttura di Malattie infettive. Lo abbiamo contattato telefonicamente giovedì 19 marzo, all’indomani della notizia dei primi pazienti dimessi dall’ospedale perché guariti.
Finalmente una buona notizia. Quanti sono?
Due sono quelli con tamponi risultati negativi a distanza di 24 ore. Ma ce ne sono altri sette in condizioni cliniche soddisfacenti e in attesa di primo o secondo tampone.
Quando erano stati ricoverati?
Più o meno tutti da una settimana, tra il 9 e il 10 marzo. Alcuni sono stati sottoposti a terapia con ossigeno e hanno risposto molto bene.
E chi è entrato in terapia intensiva?
Nessuno è ancora guarito. I tempi sono sicuramente più lunghi. Nel loro caso servono almeno un paio di settimane.
Qual è l’identikit dei ricoverati?
Abbiamo pazienti molto anziani, i più fragili, spesso con altre patologie. Pazienti giovani, che stanno andando benino. E pazienti di mezza età, con decorso della malattia variabile.
Da dove arrivano?
Non soltanto dalla provincia di Cuneo. Essendo in una situazione più favorevole, accogliamo pazienti anche da altre province.
Come va con l’occupazione di posti letto?
Per adesso bene, grazie all’enorme sforzo organizzativo dell’azienda (l’Aso Santa Croce e Carle di Cuneo) che ha trasformato tutta l’area di degenza per far fronte alle necessità.
Qual è la risposta del personale?
Eccezionale, ci tengo a dirlo. Al di là di qualsiasi aspettativa. Si sono rimessi in gioco, hanno cambiato il modo di lavorare. È veramente molto bello.
Siete anche molto esposti, come dimostra il caso dell’altro giorno in geriatria, con il contagio di medico e infermieri...
Sappiamo di essere esposti, ce lo dice l’esperienza della Lombardia. La realtà è che dobbiamo accettarlo. Può capitare. Nel nostro caso, abbiamo preso le misure molto rapidamente e la situazione è tornata sotto controllo.
Come state a mascherine e dispositivi di protezione individuale?
I “dpi” sono assolutamente indispensabili per proteggere gli operatori. Dobbiamo cercare di gestirli al meglio.
Una domanda sciocca. Quando pensa che arriverà il picco?
Non è sciocca, ma non le so dare una risposta. Credo che avremo ancora un periodo di diffusione del contagio. E poi una fase discendente. Speriamo arrivi presto.
Valerio Del Bono dalla trincea del Carle: “Il personale ha risposto in modo eccezionale”
Parla il primario della struttura di Malattie infettive