Latte: tentativi di sciacallaggio ai danni degli allevatori

mucche di razza frisona

La chiusura di ristoranti e mense ha messo in difficoltà gli anelli più deboli della catena agro-alimentare; alcuni piccolo caseifici del Torinese non ce l’hanno fatta e hanno dovuto chiudere. Di conseguenza i loro fornitori di latte si sono trovati improvvisamente senza acquirente. In alcuni casi è intervenuta la Compral latte (la cooperativa costituita dieci anni fa nel Fossanese e che ora riunisce oltre 230 produttori in tutto il Piemonte). Altre, con l’aiuto delle organizzazioni di categoria, sono state collocate presso altri caseifici del Torinese. C’è stato però subito chi ha cercato di approfittare di questa situazione.
“Martedì 10 marzo – spiega Gabriele Albera, presidente dell’associazione di allevatori “Noi siamo voi” (nata nel Torinese ed estesasi anche nella Granda) – sono arrivate ai nostri allevatori inviti ad abbassare la produzione, con minaccia ad abbassare il prezzo causa l’emergenza corona virus. Possiamo capire lettere del genere da parte di chi lavora con ristoranti o mense che in questo periodo non lavorano – prosegue Albera -, ma non riusciamo a capire ed accettare queste lettere da parte dei caseifici che stagionano e vendono alla Grande distribuzione che in questi giorni è presa d’assalto dai consumatori”.
“Ritengo che in questo ci sia un po’ di sciacallaggio – dice Tortalla - perché la gente non ha smesso di mangiare, il consumo c’è; si sta approfittando di questa brutta situazione per mettere in ginocchio gli allevatori”.

Coldiretti giudica inaccettabile il comportamento di quei caseifici che stanno comunicando l’abbassamento del prezzo del latte ai fornitori e chiede l’intervento della Regione Piemonte. “Abbiamo chiesto al presidente Cirio e all’Assessore Protopapa di attivarsi al più presto presso i ministeri dell’Agricoltura e della Sanità per conoscere i dati delle importazioni di latte dall’estero - dice Roberto Moncalvo, delegato Confederale di Coldiretti Cuneo – perché è assurdo che, in questo delicato momento, ci siano industrie piemontesi che continuano ad importare latte anziché valorizzare la produzione del nostro territorio”. “Queste aziende agroindustriali – prosegue Moncalvo – non dovranno accedere ad eventuali aiuti, regionali e non, destinati alla filiera lattiero-casearia. Si tratta di correttezza e trasparenza nei confronti dei nostri allevatori che stanno continuando a garantire, nonostante le difficoltà, la produzione”.
Il delegato Confederale accusa l’assessorato regionale di non aver denunciato le speculazioni sul prezzo del latte a tutela delle imprese agricole che, nonostante il momento di crisi, stanno garantendo ai consumatori la produzione. “È quanto mai opportuno che ora si attivi formalmente verso gli industriali affinché garantiscano la continuità dei contratti in essere anche per la nuova campagna lattiero-casearia, in termini sia temporali che economici”

Nei giorni scorsi Coldiretti ha attivato la casella di posta elettronica sos.speculatoricoranavirus@coldiretti.it per raccogliere informazioni e segnalazioni “sulla base delle quali agire a livello giudiziario, se non verranno fornite adeguate motivazioni”.
Si è anche attivato il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale con la casella di posta coronavirus.merci@esteri.it dove segnalare restrizioni e discriminazioni verso i prodotti italiani.

Il servizio completo su tanti aspetti dell’Agricoltura al tempo del Corona virus su La Fedeltà di mercoledì 25 marzo 2020