Numerose diocesi (tra cui la vicina Mondovì) lo avevano già predisposto nelle settimane scorse, ora anche Cuneo e Fossano hanno deciso: niente cresime né prime comunioni nelle parrocchie delle due diocesi fino al 30 settembre, con la possibilità, in base all’evoluzione dell’emergenza sanitaria, di rinviarle alla primavera del prossimo anno, durante il periodo pasquale. Gli uffici di Curia offriranno indicazioni a inizio settembre, in ogni caso “nessun parroco è autorizzato a prendere iniziative in merito, né può fissare la data di alcuna celebrazione”. Ci sono nuove disposizioni anche per la durata dei documenti che deve presentare chi desidera sposarsi in chiesa.
Lo stabilisce un decreto per le diocesi di Cuneo e di Fossano firmato dal vescovo Piero Delbosco che entrerà in vigore la domenica di Pasqua. “Il protrarsi dell’odierna emergenza sanitaria - spiega il vescovo - e la richiesta di indicazioni univoche per tutti da parte di diversi fedeli, a cui i parroci debbono comunque adeguarsi, mi hanno persuaso ad aggiornare le disposizioni sulla celebrazione dei sacramenti da me date il 18 marzo, precisate dai vicari generali il 26 marzo”.
Il testo del decreto.
«Art. 1 - Fino al 30 settembre non potranno essere celebrate le cresime dei ragazzi che concludono il percorso dell’iniziazione cristiana e le prime partecipazioni dei fanciulli alla mensa eucaristica, come pure le prime confessioni dei fanciulli.
Art. 2 - Fatto salvo che il periodo proprio per le celebrazioni di cui all’art. 1 rimane il tempo di Pasqua, per cui sarà opportuno valutare con le famiglie interessate la possibilità di rimandarle all’anno 2021, una loro diversa programmazione potrà essere fatta a partire dal 1° ottobre 2020, seguendo le indicazioni che gli uffici competenti delle Curie daranno a inizio settembre, anche considerando l’evoluzione dell’emergenza sanitaria. Prima di tali indicazioni nessun parroco è autorizzato a prendere iniziative in merito, né può fissare la data di alcuna celebrazione.
Art. 3 - Per quanto riguarda la preparazione del matrimonio canonico, il valore del certificato del battesimo e dell’esame dei nubendi di cui agli artt. 7 e 10 del decreto generale della Conferenza episcopale italiana del 5 novembre 1990, può essere esteso oltre i sei mesi nel caso in cui la celebrazione delle nozze venga rimandata a causa dell’emergenza sanitaria, a discrezione del parroco che ha svolto l’istruttoria matrimoniale, a cui lo stato libero dei nubendi deve continuare a constare oltre ogni ragionevole dubbio.
Tali disposizioni sono promulgate, in virtù dei cann. 8§2 e 13§1 del Codice di diritto canonico, con la pubblicazione sui siti internet ufficiali delle diocesi di Cuneo e di Fossano ed entrano in vigore con la Domenica di Pasqua, 12 aprile 2020, nonostante qualsiasi cosa contraria».