Il castello di Valcasotto pronto a riaprire

A giugno, se la pandemia di coronavirus lo permetterà, sarà fruibile l'ala nord - Il consigliere regionale Bongioanni: "Un aiuto per il turismo"

Un sopralluogo del consigliere regionale Bongioanni al castello di Valcasotto

Ben tornati Savoia, ben tornato turismo: lo possiamo dire nell’attesa di ritrovare la nostra normalità, non appena la pandemia di coronavirus sarà arginata, grazie a un ordine del giorno presentato da Paolo Bongiovanni. Il consigliere regionale eletto nelle fila di Fratelli d’Italia fa sapere di aver ottenuto l’approvazione, lo scorso 7 aprile, per un ordine del giorno che impegna “la Giunta regionale a finanziare la riapertura del castello di Valcasotto e il relativo guardianaggio, a partire dall’estate 2020 o non appena l’emergenza sarà conclusa”. Sarà così di nuovo accessibile – inizialmente solo in parte – una residenza sabauda da troppo tempo chiusa al pubblico.

Collocato nel comune di Garessio e utilizzato come residenza estiva dalla famiglie reale, dal 2000 il castello appartiene alla Regione, che appare ora determinata a valorizzarlo come meta turistica. Bongioanni stesso ha lavorato a questo obiettivo come presidente della  VI Commissione permanente dedicata a cultura, turismo e sport e ora indica i prossimi mesi come momento decisivo. Nel dettaglio, se la pandemia in corso lo consentirà a giugno sarà aperta l’ala nord, mentre per le altre parti dell’immobile occorrerà attendere ancora.

“L’apertura del castello di Valcasotto – dichiara Bongioanni  - diventa oggi quanto mai di attualità:  il comparto di turismo, cultura e sport è completamente chiuso, è a fatturato zero ed è quello sul quale pesano le maggiori incertezze; non si sa quando né come si potrà riaprire, per i primi mesi dovremo pensare ad un turismo di prossimità e gli osservatori internazioniali prevedono un calo del turismo in Italia del 70%”. Se da un laro occorre intervenire con iniezioni di denaro per le imprese turistiche, che rischiano il collasso, dall’altro si può contare sulle ricadute positive, sul piano economico ed occupazionale, che avrebbe un evento come la “rinascita” del castello di Valcasotto: “La riapertura – dichiara Bogioanni – può essere funzionale a fornire un volano economico per quelle aree che stanno subendo uno spopolamento progressivo, tipico di alcune aree montane, e per un turismo di prossimità, all’indomani della crisi epidemiologica; inoltre, trovandoci sul crinale dello spartiacque con la Liguria, il castello può attrarre visitatori da un bacino estremamente sensibile a questa tipologia di offerta”. “Abbiamo – conclude il consigliere – un bene culturale chiuso da 10 anni, di proprietà della Regione Piemonte e sul quale sono stati investiti, a partire dalla Giunta Ghigo, 10 milioni di euro. Ad oggi, da parte del settore Patrimonio, sono in essere due azioni, per un totale di 3 milioni e 600 mila euro, che riguardano il recupero della cappella reale ed il restauro dell’ala sud del castello”.

Nel Bilancio previsionale della Regione, sono già disponibili risorse che possano rendere fruibile il castello, per quanto riguarda sia le visite turistiche, sia l’organizzazione di iniziative al suo interno come concerti. E sono in buono stato gli arredi dello stabile, che erano stati trasportati nei locali della Fondazione Centro restauri della Reggia di Venaria e che possono ora tornare “a casa”.