Nonostante il comitato scientifico abbia dichiarato che "i segnali sono incoraggianti" e che le misure prese "stanno dando dei frutti" le restrizioni attualmente in vigore non termineranno il 14 aprile, come era stato indicato una decina di giorni fa, ma saranno prorogate fino al 3 maggio. L'annuncio è stato dato questa sera (venerdì 10 aprile) dal premier Giuseppe Conte che aveva appena firmato un altro decreto scritto con l'obiettivo di arginare l'emergenza Coronavirus.
"Dobbiamo continuare a tenere alta l'attenzione - ha detto il presidente del Consiglio-. L'ufficio europeo dell'Oms ha definito l'Italia come Paese 'esempio' nelle misure di reazione", ma la capacità di diffusione del virus non è ancora abbastanza ridotta per poter entrare "nella fase 2, quella della convivenza del virus. L'auspicio è poter ripartire, seppur ancora a piccoli passi, dopo il 3 maggio. Per questo le restrizioni rimangono le medesime anche per le attività produttive". Con un paio di eccezioni: dal 14 aprile, infatti potranno riaprire le cartolerie, le librerie e i negozi con prodotti per i neonati (ma non in Piemonte). Via libera anche alle attività di silvicoltura (gestione dei boschi e raccolta del legname).
Conte ha inoltre assicurato che il lavoro per l'avvio della fase 2 è già partito. "Superata la fase acuta organizzeremo la convivenza con il virus partendo da 2 pilastri: abbiamo istituito un gruppo di lavoro di esperti (presieduto da Vittorio Colao) che ci aiuteranno ad affrontare questa fase e baseremo la ripresa delle attività produttive su un protocollo di sicurezza nei luoghi di lavoro. Il testo base è già stato siglato con le varie parti sociali a metà marzo e ora i tecnici lo stanno ampliando". Ancora Conte: "Non possiamo permetterci la ri-esplosione dei contagi e per questo serve l'impegno dei datori di lavoro e dei lavoratori. Ma anche dei cittadini perché mantengano le distanze di sicurezza anche in questi giorni di festa, come la Pasqua, il 25 aprile e il 1 maggio".