La fine dell’emergenza Covid-19 in Italia potrebbe avere tempistiche diverse nelle Regioni a seconda dei territori più o meno esposti all’epidemia: in Lombardia e Marche, verosimilmente, l’assenza di nuovi casi si potrà verificare non prima della fine di giugno, in Emilia-Romagna e Toscana alla fine di maggio, in Piemonte e Veneto una settimana prima (il 21 di maggio). Intorno a metà maggio, con qualche lieve differenza tra l’una e l’altra, il Trentino, la Valle d’Aosta, la Liguria, il Lazio. Nelle altre Regioni l’azzeramento dei contagi potrebbe avvenire tra la terza settimana di aprile e la prima settimana di maggio.
Sono le proiezioni fatte dagli esperti dell’Osservatorio nazionale sulla Salute nelle Regioni italiane, coordinato dal professor Walter Ricciardi, direttore dell’Osservatorio e Ordinario di Igiene all’Università Cattolica, e dal dottor Alessandro Solipaca, direttore scientifico dell’Osservatorio. Obiettivo: fornire una valutazione sulla gradualità e l’evoluzione dei contagi, al fine di dare il supporto necessario alle scelte politiche che verranno sull’apertura della “fase 2”.
“L’Osservatorio - spiega Solipaca - ha effettuato un’analisi con l’obiettivo di individuare, non la data esatta, ma la data prima della quale è poco verosimile attendersi l’azzeramento dei nuovi contagi e si basa sui dati messi a disposizione quotidianamente dalla Protezione civile dal 24 febbraio al 17 aprile”.
Le proiezioni statistiche stimate per ogni Regione dipendono, ovviamente, dalla corretta rilevazione dei nuovi contagi (che potrebbero essere sottostimate, a causa degli asintomatici e del numero di tamponi effettuati) e da eventuali riaperture delle attività e della circolazione di persone che dovessero intervenire a partire da oggi.
Ferme restando queste variabili, secondo le proiezioni dell’Osservatorio a uscire per prima dal contagio da Covid-19 sarebbero la Basilicata e l’Umbria, che il 17 aprile contavano rispettivamente solo 1 e 8 nuovi casi; le ultime sarebbero le Regioni del Centro-Nord nella quali il contagio è iniziato prima. In Lombardia, in cui si è verificato il primo contagio, non è lecito attendersi l’azzeramento dei nuovi casi prima del 28 giugno, nelle Marche non prima del 27 giugno. Infatti, per entrambe le Regioni il trend in diminuzione è particolarmente lento. La Provincia autonoma di Bolzano dovrebbe avvicinarsi all’azzeramento dei contagi a partire dal 28 maggio, nonostante il numero di contagi osservati complessivamente sia basso in valore assoluto (29 casi il 18 aprile), tuttavia il trend dei nuovi casi sta scendendo con particolare lentezza. Sette giorni prima potrebbero raggiungere quota zero Piemonte e Veneto. Nel Lazio dovremmo aspettare almeno il 12 maggio, nel Sud Italia l’azzeramento dei nuovi contagi dovrebbe iniziare ad avvenire tra la fine del mese di aprile e l’inizio di maggio.
Dalle proiezioni emerge in ogni caso che l’epidemia si sta riducendo con estrema lentezza, pertanto questi dati suggeriscono che il passaggio alla così detta “fase 2” dovrebbe avvenire in maniera graduale e con tempi diversi da Regione a Regione. Un’eccessiva anticipazione della fine del lockdown, con molta probabilità, potrebbe “riportare indietro le lancette della pandemia” e vanificare gli sforzi e i sacrifici sinora effettuati.