Una mascherina di stoffa, lavabile, per ogni fossanese

Il Comune ha acquistato i primi 22 mila pezzi. Saranno distribuite gratuitamente a partire da questa settimana

Comune Municipio Fossano

Arrivano le mascherine. Saranno di stoffa, lavabili e riutilizzabili più volte, e verranno distribuite gratuitamente una per ogni fossanese. Sono state acquistate dal Comune di Fossano e saranno consegnate esclusivamente dai volontari delle Associazioni operative (Protezione civile, Carabinieri in congedo, Papa Golf) e dagli Scout, a mano o nella buca delle lettere.

L’Amministrazione Tallone ci stava pensando da qualche settimana, in vista della “fase 2”, quella in cui, allentata la quarantena, bisognerà imparare a convivere con il virus. E il 16 aprile la Giunta aveva dato mandato agli uffici ad individuare sul mercato mascherine multiuso, di tessuto quanto più possibile confortevole e che rispettassero la certificazione ISO 17050-1. L’impegno si è tradotto nella richiesta di una serie di preventivi che hanno portato alla scelta della ditta Norman, un’azienda di abbigliamento all’ingrosso del mantovano che ha convertito la produzione con l’autorizzazione del ministero della Salute. Il contreaente - fanno sapere dal Comune - è stato selezionato “perché garantiva il numero più elevato di mascherine con le caratteristiche indicate (22 mila) nel tempo più celere possibile”. “L’ordine - aggiungono - è stato fatto lunedì 20 aprile e le mascherine dovrebbero arrivare tra giovedì e venerdì”.

Il numero restante per raggiungere tutta la popolazione fossanese verrà coperto con una seconda ditta per la quale si sta completando in queste ore la procedura di selezione. La consegna, in questo caso, dovrebbe essere completata entro la settimana successiva. Il costo delle prime 22 mila mascherine è di 1,80 euro a pezzo per una spesa complessiva di 39 mila 600 euro (48 mila 312 calcolando l’Iva). Le risorse sono attinte dalle donazioni di aziende e privati confluite in queste settimane sul conto corrente del Comune.

L’acquisto delle mascherine, come già in altri Comuni della Granda (Savigliano, Centallo, ecc.), vale come misura ulteriore di contenimento del contagio e si allinea all’ordinanza della Regione Piemonte che ne raccomanda fortemente l’utilizzo (una raccomandazione che presto potrebbe trasformarsi in obbligo). Tiene inoltre conto - come ricorda la delibera di Giunta - della “difficoltà per i cittadini di acquistare autonomamente i dispositivi di protezione, sia a causa della limitazione degli spostamenti consentiti sul territorio sia per l’endemica carenza di mascherine presso i venditori al dettaglio”.