Un mazzo di fiori da depositare - nel rispetto delle norme anti-contagio in vigore - al Molino Cordero di Fossano, scelto come “luogo-simbolo della lotta per la salute e la sicurezza di tutti”. Così Cgil, Cisl e Uil provinciali vogliono “ricordare e coltivare memoria dei tanti morti sul lavoro, delle lavoratrici e dei lavoratori che operano in ambito sanitario e sono vittima di Covid-19”. L’iniziativa – a cui, ovviamente, non è possibile partecipare – si svolgerà alle 10 di domani, venerdì 1° maggio.
È un 1° maggio anomalo quello che viviamo in questo 2020, mentre l’Italia (e non solo) è assediata dal coronavirus. I sindacati si preparano a celebrare la Festa dei lavoratori con particolare attenzione al tema della sicurezza. “«Lavoro in sicurezza per costruire il futuro» – fanno sapere le segreterie provinciali di Cgil, Cisl e Uil – è lo slogan che abbiamo scelto in questo 1° maggio in tempi di emergenza sanitaria e senza la tradizionale manifestazione sindacale, per sottolineare quanto sia importante che il lavoro resti protagonista anche e soprattutto oggi. Il lavoro è la leva fondamentale per restituire una prospettiva credibile per il futuro del nostro Paese e di coloro che rappresentiamo: noi abbiamo l’obbligo di ricordare che la salute e la sicurezza dei lavoratori e dei cittadini devono essere centrali per la ripresa”.
La volontà di ribadire questi temi ha spinto le sigle sindacali a organizzare una mini-manifestazione (che non provochi assembramenti) nel sito di Fossano dove, il 16 luglio del 2007, avvenne il terribile incidente sul lavoro in cui morirono cinque persone, travolte dall’esplosione di un silos. I loro nomi sono riportati su un monumento che, a pochi passi da quello che era il Molino Cordero, ha realizzato l’artista Paolo Serrau, in ricordo della tragedia.
Nella foto d'archivio, il monumento di Serrau in primo piano