Nato a New York il 25 aprile del 1940, Al Pacino ha festeggiato in una delle date più importanti per gli italiani il proprio ottantesimo compleanno. Chissà se lui, figlio di immigrati siciliani - il padre Salvatore era originario di San Fratello in provincia di Messina, la madre Rosa Gerardi era di Corleone, in provincia di Palermo - sa cosa rappresenta per l’Italia il 25 aprile e la Festa della Liberazione. Comunque sia, vista la singolare ricorrenza, non potevamo non dedicare questa rubrica ad uno dei migliori attori della storia del cinema non soltanto americano, ma mondiale. Indimenticabile protagonista di decine di pellicole, da “Il padrino” a “Serpico”, da “Quel pomeriggio di un giorno da cani” a “Glengarry Glen Ross”, da “Profumo di donna” (incredibilmente l’unico Oscar di una magnifica carriera) a “Ogni maledetta domenica”, da “Heat” sino alla recentissima e strepitosa interpretazione di Jimmy Hoffa in “The Irishman” di Martin Scorsese (e, naturalmente, tutti questi film meriterebbero senza eccezione alcuna di essere visti e rivisti), Al Pacino è da poco ritornato sugli schermi con il personaggio di Meyer Offerman. Attenzione però, perché gli schermi non sono quelli della sala cinematografica ma della tv, poiché l’attore newyorkese dopo qualche timido assaggio “televisivo” (“Angels in America”, una miniserie tv del 2003 diretta da Mike Nichols) ha debuttato a ottant’anni (!!) nella nuova serie tv di Amazon Prime Video “Hunters”. Creata e prodotta da David Weil, la prima stagione composta da 10 episodi è stata distribuita su Prime Video dal 21 febbraio, e sin dal suo esordio ha riscosso un notevole successo di pubblico e critica. Ambientata a New York negli Anni ’70, “Hunters” racconta le vicende di una squadra di “cacciatori” guidati da Meyer Offerman/Al Pacino il cui obiettivo è scovare i nazisti che dopo la caduta del Terzo Reich sono riusciti a rifarsi una vita negli Stati Uniti tentando addirittura di formare un nuovo, Quarto Reich. Azione, indagini, storia, mistero, violenza, “Hunters” è questo e molto altro ancora, con un Al Pacino, naturalmente, più in forma che mai.